Natale in lockdown? Il Cts chiede al Governo misure più severe per le feste

Il Comitato tecnico scientifico ha chiesto al Governo di varare regole più severe e consolidate per il periodo delle feste di Natale.

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Natale in lockdown? Il Cts chiede al Governo misure più severe per le feste – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

Misure più severe e consolidate per Natale. È questa la richiesta degli esperti del Comitato tecnico scientifico al Governo. L’ultimo weekend, sabato 12 e domenica 13 dicembre, è stato emblematico su ciò che potrebbe avvenire nelle Regioni italiane durante le feste. E l’esecutivo corre ai ripari: l’idea è quella di attivare un lockdown “alla tedesca”, seguendo il modello Merkel. La notizia dell’arrivo di nuove regole restrittive è giunta a seguito della riunione tra il Cts, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza.

L’impossibilità di un controllo

Il bisogno di misure più severe, avrebbero spiegato gli esperti, dipenderebbe dal fatto che sarebbe impossibile eseguire un controllo capillare del territorio nei giorni delle festività natalizie. Oltre a questo si aggiungono i numeri del contagio, ancora troppo alti per tirare un sospiro di sollievo e aspettare Babbo Natale con serenità. Infatti, stando sempre ai dati riportati dal Cts, nell’ultimo monitoraggio l’incidenza dei nuovi casi era di 193 ogni 100 mila abitanti, quando dovrebbe essere a 50 ogni 100 mila per poter garantire il tracciamento. Quasi un quarto di quelli attuali.

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Natale in lockdown? Il Cts chiede al Governo misure più severe per le feste – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

Il paragone con la Germania

Un altro fattore che ha spinto gli esperti a chiedere un lockdown generalizzato è stato l’esempio della Germania. Sotto spinta della cancelliera Angela Merkel, i tedeschi torneranno in quarantena sotto Natale. Eppure hanno numeri più bassi rispetto a quelli italiani: il Belpaese ha 20 milioni di abitanti in meno e un numero di morti giornaliero più alto (oggi, lunedì 14 dicembre, sono stati 491). Da non sottovalutare, inoltre, è il fatto che la metà del Paese ha ancora le strutture sanitarie sotto stress.

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Le misure chieste dal Cts

Per evitare di sprofondare in una terza ondata dolorosa a gennaio, il Cts dunque propone che tutta l’Italia diventi zona rossa o arancione nei giorni festivi e prefestivi: dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio, e il 5 e 6 gennaio. L’ipotesi era stata avanzata già durante il vertice di domenica sera – 13 dicembre – e il provvedimento potrebbe essere attivato il prossimo weekend – quello del 19 e 20 dicembre – dal momento che per quei giorni sono previsti grandi esodi prima che inizi il divieto degli spostamenti tra Regioni (attivo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021).

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Cosa cambierebbe tra zona arancione o rossa

Se fino a pochi giorni fa si parlava di allentare le misure e permettere gli spostamenti – almeno – tra Comuni, ora gli scienziati avrebbero sottolineato la propria contrarietà ad abbassare le restrizioni. Se il Governo dovesse accettare il consiglio, dovrebbe decidere se rendere l’intera Penisola zona arancione o rossa. Nel primo caso, resterebbero aperti i negozi ma sarebbero chiuse tutte le altre attività. Inoltre non si potrebbe uscire dal proprio comune. Nel secondo caso, invece, gli italiani si troverebbero a vivere un secondo lockdown, visto che sarebbe tutto chiuso e verrebbero vietati i movimenti non essenziali fuori dalla propria abitazione, fatta eccezione per la messa di Natale.

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