‘Ndrangheta, confiscati beni per 124 milioni di euro al clan Piromalli

‘Ndrangheta: confiscati beni per 124 milioni a quattro imprenditori della famiglia Bagalà, ritenuti vicini alla cosca Piromalli. Disposta anche la sorveglianza speciale per tre anni

'Ndrangheta, confiscati beni per 124 milioni di euro al clan Piromalli

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha confiscato beni per un valore di 124 milioni di euro alla cosca Piromalli della ‘ndrangheta. I finanzieri del Comando provinciale reggino e dello Scico hanno eseguito il provvedimento su disposizione della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio, presieduta dalla dottoressa Ornella Pastore. Quest’ultima ha accolto la richiesta formulata dell’aggiunto della Dda Calogero Gaetano Pesci, dal sostituto Gianluca Gelso e dal procuratore capo Giovanni Bombardieri.

I beni confiscati consistono in quattro società di capitali, un’impresa individuale e le quote di sei società. A questi si aggiungono 67 fabbricati, 91 terreni, sette veicoli e 20 rapporti bancari e assicurativi. Ma anche quattro orologi di pregio e denaro contante, per un valore complessivo di 124 milioni. Tutto, secondo quanto emerso dagli accertamenti, era nella disponibilità di quattro imprenditori accusati di appartenere alla cosca Piromalli di Gioia Tauro.

'Ndrangheta, confiscati beni per 124 milioni di euro al clan Piromalli

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Nello specifico si tratta di Luigi (classe 1946), Francesco (del ’77), Giuseppe (’57) e Francesco (’90) Bagalà. I loro nomi erano emersi dalle operazioni “Ceralacca”, “Cumbertazione”, “Martingala” e “Waterfront”. “A conclusione di tali investigazioni – si legge in una nota della GdF – veniva accertata la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del nucleo familiare”.

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Oltre al maxi sequestro da 124 milioni, giunto oggi a  confisca, il Tribunale di Reggio ha anche disposto la misura della sorveglianza speciale per tre anni per tutti i componenti della famiglia Bagalà.

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