Omicidio Laura Perselli: “Strangolata con una corda da arrampicata, non ha potuto difendersi”

Omicidio della coppia di Bolzano, Laura Perselli è stata strangolata con una corda da arrampicata. “Non ha avuto il tempo di difendersi”, spiegano gli inquirenti. Sequestrata l’arma del delitto, si attendono i risultati delle analisi. 

omicidio Laura Perselli - uccisa con una corda - meteoweek
omicidio Bolzano, Laura Perselli uccisa con una corda – meteoweek.com

Emergono nuovi dettagli in merito al giallo della coppia uccisa a Bolzano. Dagli ultimi riscontri ottenuti attraverso l’autopsia effettuata sabato, Laura Perselli sarebbe morta strangolata con una corda. Non avrebbe avuto nemmeno il tempo di difendersi dal suo assassino. Non è stato ancora trovato, invece, il corpo del compagno, il 63enne Peter Neumair. Nemmeno la maxi battuta nell’Adige, che ha coinvolto centinaia di persone e mezzi, ha permesso di risalire al cadavere dell’uomo. Nel frattempo, il figlio della coppia rimane in carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

 Laura Perselli strangolata con una corda

Ritrovato il 6 febbraio scorso nell’Adige, il corpo senza vita di Laura Perselli. L’esame autoptico, effettuato sabato scorso dall’anatomopatologo Dario Raniero, ha consentito di stabilire con certezza la causa di morte della donna di 68 anni, scomparsa il 4 gennaio insieme al compagno Peter Neumair. Laura Perselli è morta dunque per asfissia da strangolamento, e il suo killer ha usato una corda per strangolarla. Un dato, questo, che risulta fondamentale per le indagini e che aiuta gli inquirenti a ricostruire la dinamica dell’ omicidio.

coppia di bolzano - Laura Perselli uccisa con una corda - meteoweek
Laura Perselli insieme al suo compagno – meteoweek.com

Inoltre, sempre da quanto è emerso attraverso l’autopsia, il corpo non presenta alcun segno riconducibile ad eventuali tentativi di difesa. La donna non ha opposto resistenza contro il suo assassino, non è riuscita a fare nulla per difendersi. Si ipotizza, da parte del killer, un agguato improvviso e inaspettato, con il quale è riuscito a stringere velocemente la corda intorno al collo dalla vittima fino ad ucciderla.

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Non è riuscita a difendersi: la ricostruzione dell’agguato

Il figlio della coppia, Benno Neumair, è ora in carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Per la Procura è lui l’assassino: prima avrebbe ucciso il padre Peter, verso metà pomeriggio, mentre si trovavano in casa. Poi avrebbe strappato la vita di sua madre Laura, rientrata a casa verso le 18:40 dopo essere andata a trovare la madre. La donna non sarebbe riuscita né a difendersi, né a gridare o a chiedere aiuto.

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L’ipotesi parla dunque di un agguato teso da Benno nei confronti della madre. Il giovane avrebbe aspettato il rientro della madre, e cogliendola di sorpresa all’ingresso le avrebbe stretto attorno al collo la corda d’arrampicata che teneva in casa, così da strangolarla. L’arma del delitto è stata ora sequestrata dagli inquirenti, e verrà analizzata dal genetista Emiliano Giardina, perito nominato dal giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle. Il risultato delle analisi verrà deposto l’8 aprile, data in cui verrà comunicata l’eventuale coincidenza con la corda di Benno e i segni rivenuti sul collo della vittima.

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