Assunzioni di medici, più terapie intensive, più posti letto. Cosa è stato fatto

La mancanza di posti letto ha portato al collasso le terapie intensive, così come abbiamo sofferto la mancanza di medici e infermieri durante questi mesi di pandemia. Ora, la situazione del sistema sanitario sempre tenere meglio. Ma cosa è stato davvero fatto? 

Gli ospedali al collasso sono stati il simbolo della pandemia. Quando un anno fa si registrò il primo caso di Covid19 a Codogno e la prima vittima a Vò euganeo, i contagi iniziarono rapidamente a diffondersi e il nostro sistema sanitario si mostrò da subito impreparato a reggere la pandemia che, dopo qualche settimana, aveva iniziato a mostrare tutta la sua aggressività. Sono passati 12 mesi , mesi che hanno mostrato l’insufficienza del Sistema Sanitario Nazionale, vittima dei tagli alla sanità che vanno avanti da anni. La debolezza del welfare italiano è causato da anni di sottofinanziamento del Sistema sanitario nazionale e la pandemia ci ha mostrato la necessità di intervenire sulle strutture socio-sanitarie pubbliche. Alla mancanza di posti letto, anche nelle terapie intensive, si è fatto seguito con l’aumento degli stessi. Ma è bastato?

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Come ha chiarito Mario Draghi, va subito rafforzata la rete sanitaria territoriale , attraverso un maggiore coordinamento tra Stato e Regioni. La riforma e la riorganizzazione del welfare italiano è fondamentale per tenersi pronti, così come serve un piano pandemico per gestire una pandemia. La debolezza, in sostanza, è strutturale.

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Per quanto riguarda le assunzioni di medici e infermieri nel 2021, questi sono già previsti nella Legge di Bilancio. Si mira ad incrementare il personale, anche per la somministrazione dei vaccini. “Bisogna accelerare con la campagna vaccinale“, ha detto Mario Draghi nel suo discorso programmatico al Senato prima e alla Camera poi. Il presidente del Consiglio ha spiegato che non c’è più tempo da perdere: servono più dosi e vaccinazioni più veloci. Sotto accusa il piano di Domenico Arcuri, che tra l’altro è stato rielaborato dicendo addio alle primule, strutture che avrebbero dovuto essere usate come punti di vaccinazione. Strutture che al momento non esistono, troppo costose; e, dal momento che non si può perdere tempo, l’Italia userà le strutture già a disposizione, quindi palestre, caserme e tutto ciò che esiste già.  Servono, però, anche medici e infermieri.

 

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