Le Sardine contro il Pd: è un “partito tossico” le dure parole contro il Nazareno

Il Pd è compatto quando hanno un nemico comune. Oggi sono le Sardine a creare ulteriori problemi ai dem, definendo il Pd come un “partito tossico”. Come si suol dire, diffida dai nemici ma ancor meno dagli amici. 

Il movimento delle Sardine è rispuntato in piena crisi del Pd e si è esposto proprio nel momento in cui il partito barcolla dopo le dimissioni di Zingaretti in attesa dell’assemblea. Nei giorni scorsi hanno deciso di andare a Roma e ritrovarsi al Nazareno, per stare al fianco del Pd e incitarli ad una svolta a detta loro. Ma ciò che hanno fatto è stato sollevare ancora più critiche al partito del Nazareno anche da parte del branco di pesciolini. Il sit-in delle Sardine ha suscitato anche molte critiche a causa della condizione epidemiologica in cui riversa il Paese, ma loro rispondono che hanno fatto tutto in modo legale.

Ma a provocare di più sono state le parole del leader del movimento dicendo che oggi nessuno avrebbe il coraggio di iscriversi al Pd. “Si vede dal fatto che gli iscritti sono in calo” dice Santori. Non è chiara la sua intenzione e quella di tutte le Sardine, se è di aiutare il Pd o gettare benzina sul fuoco in un momento così delicato. Da ciò che emerge sembra prevalere la seconda opzione.

Mattia Santori, il giovane leader del movimento le Sardine, ha definito il Pd un “partito tossico” e in questo momento di crisi profonda tra le contestazioni interne e il crollo nei sondaggi, un’altra tegola cade in testa al Partito democratico. Sembra che al momento il Pd abbia più nemici che amici, anche dalla sua stessa parte politica. Le parole del leader Santori infiammano gli animi, tutti, dei dem e rispondono chiedendo rispetto.

“Nessuno si iscrive al Pd perchè è un marchio tossico” le dure parole delle sardine

sardine

Arriva anche la critica a Stefano Bonaccini “Non dare continuità a un movimento civico come quello elle sardine che è nato nella sua regione per la sua elezione, per me è un’occasione persa” commenta Santori.

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“Per contribuire a cambiare una comunità bisogna conoscerla e rispettarla. Ecco, di questo rispetto per la comunità del Pd ne vedo troppo poco nella intervista a Mattia Santori oggi su Repubblica, in cui definisce il nostro partito “un marchio tossico” e rivendica la scelta di non iscriversi, dando giudizi pesantissimi”. Commenta così il capodelegazione a Bruxelles del partito democratico. Anche la deputata Pini commenta con dissapore le parole della Sardina, dicendo che quell‘intervista sembra sia stata scritta da Beppe Grillo, “Criticare è semplice, lavorare e costruire è più complesso e richiede impegno, dedizione e costanza. La nostra comunità merita rispetto. Lo dico alle Sardine. Lo dico alla dirigenza del Pd. Non è più tempo di mettere la testa sotto la sabbia: è arrivato il momento di rispondere dei propri errori” prosegue la deputata gelando anche il Pd.

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La presidente del Pd Valentina Cuppi ha accolto le sardine e le ha ascoltate. Chiedono una Piazza Grande bis, ovvero ciò che successe alle regionali del 2019 ma ciò è irripetibile, ora che il Pd si trova in balia delle correnti. Ben quattro ore di colloquio faccia a faccia della presidente Cuppi con la delegazione delle sardine. Le parole di Santori colpiscono la presidente che li ha ascoltati e ha ascoltato le loro richieste, dicendo che le dichiarazioni delle sardine sono un’offesa che non ha alcun valore costruttivo ma soltanto distruttivo.

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