Crisi del PD, il sì di Enrico Letta per rimettere ordine nel partito

Si è sciolta oggi la riserva di Enrico Letta sull’accettazione o meno del ruolo di segretario del PD, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti che, proprio nei riguardi dell’ex Premier, riversa ora piena fiducia.

Ha detto sì. Enrico Letta ha accettato l’incarico di segretario del PD, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti e ha comunicato la decisione via twitter. “Oggi sono qui a fare un discorso che lunedì scorso non avrei mai immaginato di fare“, ha esordito l’ex Premier. “Annuncio la mia candidatura alla guida del partito democratico, quel partito che ho contribuito a fondare e che oggi vive una crisi profonda. Lo faccio per amore per la politica e passione per i valori democratici”, ha proseguito Letta. Il suo sì era atteso proprio per questa mattina e, dopo 48 ore di tempo, alla fine Enrico Letta ha accettato l’incarico che gli è stato proposto da Nicola Zingaretti.

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Così, dopo i ringraziamenti rivolti al governatore del Lazio, l’invito ai democratici a votare a suo favore, all’assemblea dem di domenica. “Credo nel valore della parola, e chiedo a chi domenica voterà di ascoltare la mia parola. Io non cerco l’unanimità, ma la verità dai rapporti tra di noi per uscire da questa crisi e guardare lontano. Discuteremo, poi faremo insieme sintesi e troveremo il modo migliore per andare avanti, insieme”, ha concluso Letta nel breve videomessaggio lanciato sui social.

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Una svolta possibile? 

Basterà il ritorno di Enrico Letta a risollevare le sorti del partito? “Ho il Pd nel cuore, avrò bisogno di 48 ore per riflettere bene e poi decidere” , aveva detto giorni fa quando si apriva una delle fasi più delicate all’interno del partito. Placare le correnti interne, frenare i personalismi e impedire ogni scissione sono stati i tre punti chiariti fin da subito da Letta come precondizioni necessarie all’accettazione dell’incarico. Ma c’è un altro punto su cui l’ex Premier non ha intenzione di cedere: l’alleanza con il Movimento 5 stelle. In parallelo, la distanza da Matteo Renzi. Una svolta potrebbe quindi arrivare a risollevare le sorti dei democratici che, come i pentastellati, vivono tempi di confusione e di incertezza.

Soddisfatto invece Nicola Zingaretti, che esprime la sua soddisfazione sul sì di Letta.” Credo sia la persona giusta. Se guiderà questo rinnovamento abbiamo raggiunto un grande obiettivo. Ha fatto un bellissimo video, un’ottima impostazione. Un primo passo giustissimo”, ha detto poco fa a margine di una conferenza in Regione. “Farò al meglio il presidente di Regione per dimostrare il buon governo di un nuovo centrosinistra, darò il mio contributo di idee alla vita del mio partito perché se mi sono dimesso l’ho fatto per aiutare, per amore del partito e dell’Italia”, ha proseguito Zinga. Si chiude così – questo l’augurio – “la stagione delle polemiche e si apre la stagione di Pd protagonista”. Occhi puntati, adesso, sull’assemblea Pd che si terrà domenica 14 marzo, a partire dalle 9,30,  online e in streaming sulla pagina Facebook del partito. Alle 15.00 la proclamazione del segretario.

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