Morte George Floyd, Minneapolis risarcirà 27 milioni alla famiglia

Morte di George Floyd, la città di Minneapolis patteggia e risarcisce 27 milioni di dollari alla famiglia. Prosegue la selezione della giuria al processo contro l’agente Derek Chauvin

Morte George Floyd, Minneapolis risarcirà 27 milioni alla famiglia
George Floyd

La città di Minneapolis risarcirà con 27 milioni di dollari tra danni e interessi la famiglia di George Floyd. L’afroamericano morì durante l’arresto della polizia il 25 maggio 2020, schiacciato a terra per 8 minuti e 46 secondi con il ginocchio dall’agente che lo teneva immobilizzato. In un comunicato, il Comune ha indicato che il patteggiamento è stato approvato all’unanimità. La decisione verrà ratificata nelle prossime ore dal sindaco democratico di Minneapolis, Jacob Frey. L’intesa segue l’avvio del processo di selezione della giuria che si occuperà del caso in cui è imputato l’agente Derek Chauvin.

Morte George Floyd, il maxi risarcimento

E non si esclude che l’intesa possa condizionare il processo, perché i giurati scelti o potenziali potrebbero essere influenzati dal patteggiamento record. La maxi cifra di 27 milioni potrebbe infatti essere letta come una sorta di ammissione di colpa. Al momento sono sei, secondo indiscrezioni, i giurati già selezionati. Si tratta cinque uomini – tre bianchi, un ispanico e un afroamericano – e una donna. L’accordo tra la città e la famiglia prevede anche lo stanziamento di 500mila dollari per la comunità dell’area dove Floyd è stato ucciso.

Morte George Floyd, Minneapolis risarcirà 27 milioni alla famiglia

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Le immagini dell’arresto e della morte di Floyd divennero rapidamente virali in rete e scatenarono una vastissima ondata di indignazione e di proteste. Soprattutto per via delle ripetute suppliche della vittima e per il grido di dolore «I can’t breathe», diventato il simbolo della lotta degli attivisti di Black Lives Matter. Tutto per una banconota da venti dollari contraffatta. Nel frattempo cresce l’attesa per il processo, che dovrebbe durare tre settimane. I dibattimenti finali dovrebbero iniziare il 29 marzo e la città teme di ripiombare in una nuova ondata di violenze.

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