Diabete indotto dal Covid, è allarme dopo 350 casi clinici

Diabete indotto dal Covid: i ricercatori lanciano l’allarme dopo 350 casi clinici. Il virus intacca le cellule del pancreas e lo danneggia. L’ipotesi di una nuova forma di diabete generato proprio dal Sars-Cov-2

Diabete indotto dal Covid, è allarme dopo 350 casi clinici

Aumenta il numero di ricerche internazionali sul diabete indotto dal Covid-19. Una di queste è ad esempio quella del professor Francesco Rubino del King’s College di Londra, intervistato dal quotidiano britannico The Guardian, che ha condotto un’analisi su 350 casi clinici. Il ricercatore ha infatti segnalato l’aumento del diabete di tipo 1 e 2 nei pazienti contagiati dal virus. Che, forse, potrebbe addirittura aver portato allo sviluppo di una nuova forma di diabete.

Diabete indotto dal Covid, boom di casi

«Nel corso degli ultimi mesi – ha detto Rubino al Guardian – abbiamo visto molti casi di pazienti che hanno sviluppato il diabete durante l’infezione da Covid-19, o subito dopo essere guariti. Cominciamo pensare che ci sia un legame, e che il virus abbia la capacità di manomettere il corretto metabolismo degli zuccheri».

Lo studio rivela inoltre che i pazienti con una condizione di diabete pre-esistente rischiano più degli altri di sviluppare forme gravi dell’infezione da Sars-Cov-2. Per questo che, nel Regno Unito e in molti Paesi Ue, i diabetici hanno la priorità nelle lista d’attesa per la vaccinazione.

«Il virus genera un nuovo tipo di diabete»

«Personalmente, non ho dubbi: il Covid-19 è certamente la causa di un nuovo tipo di diabete – ha detto invece al Guardian Paul Zimmet dell’università australiana di Monash -. Ma ci sono due aspetti che non abbiamo capito ancora del tutto: l’entità del fenomeno e quali, tra le possibili cause che abbiamo ipotizzato, siano i fattori scatenanti».

Il nuovo Coronavirus è infatti capace di colpire molti organi, tra cui il pancreas. E questo potrebbe intaccare il metabolismo degli zuccheri. Un’altra possibile spiegazione riguarda la risposta immunitaria esorbitante, tipica di questa malattia, che potrebbe intaccare anche gli organi preposti a mantenere il glucosio a livelli fisiologici nell’uomo.

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Diabete indotto dal Covid, è allarme dopo 350 casi clinici

I danni alle cellule del pancreas

«Non si tratta di teorie campate in aria, ma con una solida base nella biologia, e nella precedente esperienza con altri virus», aggiunge ancora Rubino. Ci sono infatti altri agenti patogeni, in particolare gli enterovirus, che possono infettare le cellule del pancreas, contrastando così i normali livelli di produzione di insulina.

Stando a uno studio condotto dal ricercatore Sathish Thirunavukkarasu, dell’ateneo canadese McMaster University, su 3.711 pazienti Covid ricoverati, ben 492 (il 14,4%) hanno sviluppato per la prima volta il diabete. Difficile però stabilire se alcuni di loro lo avessero già prima. Perché, a differenza dei casi di tipo 1 (dove il corpo smette completamente di produrre insulina), il diabete di tipo 2 è meno evidente e i sintomi compaiono gradualmente.

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Gli studi in UK e Cina

L’ideale ora sarebbe quello di estendere questi studi anche ai pazienti dopo le dimissioni dall’ospedale. Come nel Regno Unito dove, in cinque mesi, su 47.780 casi di Covid-19 tornati a casa post infezione, il 4.9% ha avuto una diagnosi di diabete. O in Cina, dove i ricercatori hanno monitorato per circa sei mesi 2.469 casi di Covid-19 tornati a casa dopo l’infezione. I risultati dicono che 58 di loro (il 2.35%) hanno sviluppato condizioni diabetiche nuove, non pre-esistenti.

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