Partita la caccia ai furbetti del vaccino: più di 2 milioni hanno saltato la fila

Solo ieri Mario Draghi tuonava: «Ma con che coscienza ci sono persone che saltano la lista di attesa cercando di farsi vaccinare prima? Pur sapendo che in questo modo si lascia esposto a rischi chi ha più di 65 anni o qualche fragilità e, di conseguenza, un rischio di morte?». E oggi possiamo dire che i furbetti del vaccino sono più di 2 milioni. 2.236.752 per la precisione.

I furbetti del vaccino

La percentuale di casi più alta si trova in Sicilia, Campania, Calabria e Valle D’Aosta. Dopo aver visto il numero così alto di vaccinati finiti nella categoria «altro» che non rientra quindi tra gli ultra-ottantenni, operatori sanitari, forze armate, ospiti delle Rsa e personale non sanitario o scolastico, Nicola Morra, Presidente della Commissione antimafia fa sapere che chiederà gli elenchi dei vaccinati.

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Solo ieri, a Biella, sono sono scattati 23 avvisi di garanzia per dirigenti, avvocati, commercialisti e vertici della ASL che hanno ricevuto il vaccino a gennaio utilizzando le dosi dirette ai sanitari. Situazione simile ad Oristano, dove sono almeno 15 le persone che hanno ricevuto la dose pur non essendo in fila. Nelle Regioni del Sud, in particolare, Nicola Morra ricorda la forte pressione esercitata da mafia, camorra e ‘ndrangheta. Nel dettaglio, in Campania le dosi dirette ad altre persone sono state 297.193, meno di quelle somministrate alle persone che hanno più di 80 anni (295.250) . Stessa situazione la troviamo in Sicilia dove gli ultra ottantenni hanno ricevuto meno dosi rispetto agli altri: 213.164 vs 301.329.

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Alcuni casi

Da inizio campagna vaccinale, le pagine della cronaca italiana hanno ospitato più volte casi di persone che hanno tentato di saltare la fila e ricevere la dose di vaccino prima del previsto. Uno dei casi che più ha fatto discutere è quello del giornalista Andrea Scanzi, il quale ha ricevuto la sua prima dose di vaccino AstraZeneca il 19 marzo. Motivo della somministrazione è l’essere caregiver, persona che si occupa dei genitori anziani fragili. Tra i «furbetti» rientrano anche coloro che nel momento in cui è scoppiato il caso AstraZeneca, nella Regione Lazio, hanno presentato false certificazioni per non ricevere il suddetto vaccino classificandosi come soggetti «estremamente fragili».

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