Usa, Joe Biden proporrà una manovra di bilancio da 6.000 miliardi di dollari

Il presidente Usa Joe Biden si appresta a proporre un budget da 6.000 miliardi di dollari (ovvero 6 trilioni) per l’anno fiscale 2022. La manovra porterà la spesa fiscale a livelli altissimi, mai raggiunti dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, e comporterà un deficit al di sopra di 1,3 trilioni per tutto il prossimo decennio. A riportarlo è direttamente il New York Times, testata che ha avuto accesso ai documenti dell’Amministrazione. 

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

Una manovra di bilancio da 6.000 miliardi di dollari (ovvero 6 trilioni): è questa la portata della misura che il presidente Usa Joe Biden ha intenzione di proporre per l’anno fiscale 2022. E il numero non mente. Si tratta di una misura che farà schizzare la spesa federale a livelli mai raggiunti dalla Seconda Guerra Mondiale, con un deficit al di sopra di 1,3 trilioni per tutto il prossimo decennio. Ad anticiparlo è il New York Times, che è riuscito ad accedere ai documenti dell’Amministrazione, sottolineano anche: l’Amministrazione prevede un aumento di spesa fino a 8,3 trilioni di dollari entro il 2031. La testata sembra evidenziare anche i punti del programma che Biden intende portare a termine con questa spesa: da un lato l’aggiornamento delle infrastrutture del Paese, dall’altro il tentativo di espandere la rete di sicurezza sociale. Quest’ultimo punto sarà perseguito proprio attraverso le misure dell’American Jobs Plan e dell’American Families Plan. L’idea sarebbe anche quella di rifinanziare la spesa attraverso una redistribuzione del peso fiscale. Detto in altri termini, Biden intenderebbe perseguire un aumento delle tasse per grandi aziende e contribuenti più ricchi già da ora, in modo da ottenere i primi effetti con una riduzione del deficit nella decade 2030.

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Non solo manovre economiche

Inoltre, sale sempre più la tensione per l’insistenza dell’Amministrazione Usa nello scoprire l’origine del Covid. A riaprire ufficialmente la questione, la richiesta di Biden rivolta all’Intelligence, nella quale chiede di raddoppiare gli sforzi per ottenere il maggior numero di informazioni possibili entro 90 giorni. Così, gli Stati Uniti non sembrano pronti ad archiviare una vicenda, e un’indagine, già iniziata sotto l’Amministrazione Trump. A riaprire la questione, probabilmente, il pezzo del Wall Street Journal che rivelava il contenuto di un rapporto dell’Intelligence su tre virologi di Wuhan che ad autunno 2019 avevano sintomi compatibili con il Covid. Per questo, ribadisce Biden, è necessario “raccogliere e analizzare informazioni che potrebbero portarci più vicino ad una conclusione definitiva“. Come? Creando un dossier che contenga anche “ulteriori possibili direzioni di indagine, con domande specifiche per la Cina”. Per farlo, “gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i partner in tutto il mondo per fare pressioni affinché la Cina partecipi ad un’inchiesta piena e trasparente, basata sulle prove scientifiche e che fornisca accesso a tutti i dati e le prove rilevanti”.

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