Elena Livigni Jimenez, morta precipitando dal balcone di un hotel. Le amiche:«L’ha uccisa lui»

Secondo le amiche della ragazza è da escludere il suicidio, sarebbe stato il fidanzato di lei a ucciderla o comunque un’aggressione. 

Elena Livigni Jimenez-Meteoweek.com

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, a tre giorni dalla morte di Elena Livigni Jimenez e del suo ragazzo (ha doppia cittadinanza poiché ha madre spagnola e padre italiano), precipitati dal balcone di un hotel, il Cuerpo Nacional de Policia sta seguendo due piste, quella del suicidio e quella dell’omicidio da parte del fidanzato che poi si sarebbe a sua volta ucciso. Le amiche di Elena, però, escludono l’ipotesi suicidio lanciandosi dal balcone dell’albergo “Torre del Mar” a Playa d’en Bassa (Spagna), a pochi metri dal mare di Ibiza.

Le ragazza ipotizzano invece una spinta fatale del fidanzato o comunque che la ragazza sia precipitata in seguito a un’aggressione:«Tutti devono sapere la verità, basta bugie, basta. È stato lui». Le amiche assicurano che la loro non è una difesa d’ufficio ma che realmente Elena aveva una vita gioiosa, libera da problemi, anzi, protesa verso un futuro brillante (Elena parlava già due lingue e stava imparando catalano e arabo).

Le notizie che provengono da media e social, invece, vanno da festini a base di droga alle persecuzioni di un uomo violento, il fidanzato, che organizzando quei giorni di vacanza a Ibiza avrebbe anche progettato l’omicidio, avvenuto nella notte del 3 giugno ore 4:20. L’autopsia nonostante le terribili condizioni del cadavere dovrebbe svelare se vi sia stata o meno un’aggressione.

Elena-Meteoweek.com

Secondo quanto riporta Il Corriere, le amiche della ragazza hanno raccontato che Elena aveva grande passione per le discipline giuridiche e prospettava di recarsi in Spagna a cercare lavoro, una volta finiti gli studi. Fonti dell’Interpol parlano di litigio violento sentito dal personale dell’albergo, cui era seguita la caduta dal balcone.

I motivi che potrebbero essere alla base del litigio potrebbero essere la gelosia del fidanzato, che poi, pentito dopo aver spinto la ragazza o averla vista precipitare, per fuggire, si sarebbe a sua volta suicidato. Anche lui risiedeva a Barcellona dove era iscritto all’università.

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Gli investigatori hanno ascoltato a lungo la madre di Elena, nel caso in cui la figlia le avesse inviato richieste di aiuto o avesse avuto sospetti negli ultimi tempi. Le amiche della ragazza, che hanno voluto restare anonime, hanno detto al Corriere rigettano fermamente l’ipotesi suicidio di Elena e invitano a seguire la pista dei «guai del fidanzato». Di quali guai si tratti, tuttavia, non lo hanno detto.

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