Giornalista smentisce i no-vax sul vaccino. Il tribunale la condanna

Il giornalista aveva smentito i free-vax sulla mortalità del vaccino per il morbillo, citando anche il virologo Roberto Burioni

Una condanna incredibile quella subita da Massimiliano Scagliarini, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, costretto a pagare 6mila euro più le spese per diffamazione ai danni di Francesco Aiello e dell’associazione Condav. “Il Tribunale penale di Bari mi ha condannato per diffamazione ai danni di una associazione free-vax per aver scritto che ‘non è vero’ che il vaccino del morbillo causa la morte, come spiegava nella stessa pagina il prof. Roberto Burioni. W la libertà di espressione. W la giustizia” scrive su Twitter il giornalista, spiegando la sua versione della vicenda.

La condanna è relativa a un articolo pubblicato il 21 aprile 2017 dal titolo “Puglia, tutte le bufale dei contrari al vaccino“, in cui Scagliarini scrive appunto “non è vero la mortalità da vaccino esiste ed è certificata” come invece aveva sostenuto Aiello durante un’audizione in Consiglio regionale sull’obbligo vaccinale per il morbillo. Aiello si era anche proclamato “vittima dei vaccini“.

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L’articolo era accompagnato da una dichiarazione del noto virologo Roberto Burioni il quale, intimato a chiedere scusa per avere detto che non esiste la mortalità dei vaccini, aveva risposto: “A chiedere scusa devono essere quei medici delinquenti che hanno inculcato nella gente la falsa idea secondo cui certe malattie sono dovute ai vaccini. Sono avvoltoi“. Nell’articolo Burioni, alla domanda su quale sia la mortalità da vaccino, aveva anche detto: “Una ogni due milioni di dosi, e consistono in una violenta reazione allergica, lo shock anafilattico, che in presenza di un medico si può agevolmente controllare. E’ questo il motivo per cui, dopo la vaccinazione, è opportuno attendere mezz’ora in ambulatorio“.

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Ritengo che il segnale sia gravissimo – ha detto il giornalista Scagliarini -, soprattutto in un momento storico come questo. Se il ruolo dei giornalisti è fare informazione per la salute della gente, questo ruolo non può essere messo in discussione (anche) da sentenze penali“. Al momento la pena risulta sospesa.

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