Cartabia: «Sì alla sperimentazione del taser nelle carceri, ma solo con regole e limitazioni»

Le aggressioni contro gli agenti della Polizia Penitenziaria all’interno delle carceri è in aumento e questo riaccende il dibattito sulla possibilità di dar loro in dotazione i taser.

La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, è intervenuta sul dibattito legato alla possibilità di dotare gli agenti della Polizia Penitenziaria dei taser. La Cartabia si è detta favorevole alla sperimentazione, ma sottolinea, «solo con regole e limitazioni».

Su una eventuale sperimentazione, Marta Cartabia spiega: «Sono armi e come tali devono sottostare alle regole e alle limitazioni che valgono per l’uso delle armi in carcere». La Ministra ha poi ricordato che vi sono degli armamenti speciali che possono essere utilizzati «solo in caso di eventi critici» e che richiedono dunque «l’autorizzazione specifica del Direttore così come della struttura».

Aggressioni verso agenti in aumento

Negli ultimi anni è stato rilevato un importante aumento delle aggressioni verso agenti, sia donne sia uomini, della Polizia Penitenziaria. Aumento che si è verificato, come fa notare la Ministra della Giustizia, in periodo di pandemia. «La paura per il contagio, il fermo dei colloqui, dei trasferimenti e di tutte le attività hanno reso il carcere in questi due anni un ambiente più opprimente» afferma. Tutte queste difficoltà hanno avuto delle pesanti ricadute anche sul lavoro della Polizia Penitenziaria stessa.

Da parte della Penitenziaria, intanto, sono arrivate anche delle richieste e sono state proposte delle soluzioni per prevenire qualsiasi tipo di aggressione. In particolare, spiega Cartabia: «Hanno chiesto di potenziare la videosorveglianza e l’uso di body-cam». Ma anche una maggiore formazione iniziale agli agenti in relazione alla gestione di eventi critici.

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