I piani di Putin per far arrivare il gas in Europa: ecco come pensa di aggirare Nord Stream

Il leader del Cremino ha pronto un piano alternativo per bypassare i gasdotti del Baltico e far arrivare il gas in Europa.

Ma il progetto per andare in porto ha bisogno della collaborazione della Turchia del ‘mediatore’ Erdogan, che fa parte della Nato.

Putin insiste con Ankara. Nei piani del presidente russo la Turchia è il ponte energetico attraverso cui far arrivare il gas in Europa. Un’idea che Putin ha esposto a Erdogan nell’incontro di ieri (13 ottobre) ad Astana, capitale del Kazakistan.

Una ulteriore conferma della solidità dei rapporti tra Mosca e Ankara e di come Putin guardi a Erdogan come a un alleato col quale trovare soluzioni e vie nuove per trasformare in opportunità le circostanze sfavorevoli. Dunque ecco la proposta del presidente russo di una possibile alternativa alle attuali rotte del gas, interrotte dopo i ben noti incidenti (leggi sabotaggi) ai gasdotti del Baltico. Una mossa che permetterebbe al Cremlino di conservare intatto il proprio potere commerciale nei confronti dell’Europa, assicurando al tempo stesso alla Turchia (e al Vecchio Continente) il gas che gli serve.

Il piano di Mosca: svuotare il Nord Strem

Il piano di Putin prevede in sostanza di aggirare il Nord Stream e continuare a rifornire di gas l’Europa attraverso la Turchia, Paese storicamente privo di risorse proprie ma che può sempre contare su una posizione invidiabile dal punto di vista strategico (e dunque geopolitico).  In questo caso, a giocare un ruolo chiave sono stati anche i rapporti tra i due leader, che si sono incontrati quattro volte negli ultimi quattro mesi.

Restano però diverse cose da chiarire. Innanzitutto, a chi venderebbe il proprio gas la Russia? Alla Turchia che poi li rivenderebbe agli europei? Così sembrerebbe, dato che il piano architettato dal numero uno del Cremlino prevede “una piattaforma non solo per i rifornimenti, ma anche per determinare i prezzi, senza mettere in mezzo la politica, ma solo seguendo il mercato”.

Una mossa che stravolgerebbe le rotte del gas

Se andasse in porto, la mossa di Putin potrebbe cambiare le carte in tavola nella guerra del gas rimandando la palla nel campo dell’Europa, adesso intrappolata tra la volontà di sanzionare Mosca e la concreta possibilità di rimanere a corto di gas. La Russia copre il 40% dell’import europeo di gas, ma Putin ha stretto i rubinetti in risposta alle sanzioni occidentali dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Erdogan per il momento non si è ancora espresso ma fonti russe, riferisce l’AGI, fanno trapelare che i due leader avrebbero ordinato un rapporto con uno studio di fattibilità di un progetto che metterebbe sottosopra le attuali rotte del gas accrescendo il peso geopolitico di Ankara.

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