Lo dichiara all’AGI il portavoce della Guardia costiera libica, l’ammiraglio Ayoub Qassem. Le tesi del Governo Italiano e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini sembrano fondate rispetto alle notizie che giungono dalla Libia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha confermato che il numero di vittime del bombardamento aereo di un centro di migranti a Tajoura è salito a 53 persone uccise e 130 ferite. Dall’inizio dell’aggressione su Tripoli, il bilancio delle vittime è aumentato a 1000 morti e oltre 5000 feriti, secondo l’ufficio dell’OMS in Libia. L’organizzazione ha chiesto una soluzione rapida e pacifica all’attuale crisi in modo che tutti in Libia siano al sicuro da eventuali danni, secondo la dichiarazione. 
Secondo quanto riferisce il The Libya Observer, dopo l’attacco al centro di Tajoura il governo di Accordo nazionale sta pensando di rilasciare tutte le persone attualmente presenti nei centri di detenzione ritenendoli ormai non sicuri e quindi potenziali obiettivi di attacchi da parte delle forze legate al generale Khalifa Haftar. Secondo il sito libico, vicino al governo di Sarraj, il ministro dell’Interno, Fathi Bashagha, avrebbe infatti espresso la possibilità di rilasciare i centri “con l’obiettivo di garantire la loro sicurezza“.
“Con un pieno ritorno delle attività delle ong nel Mediterraneo ci sarà un esodo di migranti verso l’Italia“. Lo dichiara all’AGI il portavoce della Guardia costiera libica, l’Ammiraglio Ayoub Qassem. “Il governo italiano non deve permettere alle persone salvate da queste navi di poter sbarcare perché altrimenti si diffonderà di nuovo la cultura dell’emigrazione verso l’Europa, con evidenti ripercussioni sia sulla Libia che sull’Italia“. 
La notizia è scioccante, e giunge dopo un annullamento di una misura cautelare nei confronti della Comandante dell’imbarcazione Sea Watch 3, Carola Rackete. In buona sostanza nel provvedimento emesso dal Tribunale di Agrigento gip Alessandra Vella e del Procuratore Generale Luigi Patronaggio che hanno sostenuto, si legge nelle carte, che non c’è connessione tra le Ong ed i trafficanti di uomini. L’Ammiraglio denuncia senza mezzi termini: “la continua interferenza delle ong nelle operazioni di soccorso”. Ed aggiunge in maniera severa. “Non possiamo continuare a fare gare di velocità con le imbarcazioni delle ong. Quando il centro di coordinamento di soccorso riceve la conferma del nostro intervento, non deve permettere ad altri di entrare in azione. Noi non vogliamo scontrarci con le ong“.
“Non possiamo continuare a fare gare di velocità con le imbarcazioni delle ong”
In merito a questa frase dell’Ufficiale della Guardia Libica, pochi minuti fa’ il Ministro dell’Interno ha pubblicato un video dove Giulia Berberi, medico di bordo del Veliero Alex della Ong Italiana Mediterraneo. Nel video qui caricato sul profilo del Vice Premier, il medico racconta come hanno caricato i migranti dal gommone:”li abbiamo trovati sul gommone in buone condizioni, il problema è che eravamo in zona libica ed i libici stavano per venirli a prendere. Quindi immediatamente li abbiamo caricati sulla barca e siamo partiti”.
Nelle gravi accuse alle Organizzazioni non Governative sostenute da Qassem: “Le ong favoriscono i trafficanti di essere umani. E abbiamo il sospetto che ottengano ricompense dirette, oltre a quelle indirette, per ogni persona che fanno arrivare in Europa“. Il capo della Guardia Costiera Libica sostenere che “Ogni intervento che fanno loro è per favorire l’immigrazione in Libia dall’Africa subshariana e per avere maggiore peso politico in Europa”, conclude l’Ammiraglio. 
Il Vicepremier Matteo Salvini e l’esecutivo Italiano mantengono la linea dura sull’immigrazione attraverso le Ong ed i leader della Lega commenta dal suo profilo twitter: “Sono tornate davanti alla Libia: così incentivano le partenze e il rischio di naufragi e fanno felici gli scafisti. Queste sono le Ong. Non ci faremo intimidire, non ci piegheremo ai ricatti, difenderemo l’Italia“.
L’Europa in cui vogliamo vivere combatte il traffico di esseri umani invece di sostenerlo pagando milizie esterne per catturare migranti e rifugiati e riportarli forzatamente in campi di detenzione in Libia. #EUmanity pic.twitter.com/Rqn4rpS3BN
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 5 luglio 2019
L’Ong Sea Watch commenta alla notizia: “L’Europa in cui vogliamo vivere combatte il traffico di esseri umani invece di sostenerlo pagando milizie esterne per catturare migranti e rifugiati e riportarli forzatamente in campi di detenzione in Libia“.
