Epidemia dalla Cina, ci sono altre vittime. E ora l’Europa rischia davvero

L’ultimo bollettino sull’epidemia dalla Cina non lascia spazio ad interpretazioni: sono 473 i casi di infezione confermati in tutto il Paese. E aumentano le probabilità che l’agente patogeno possa diffondersi anche in Europa. Il sindaco di Wuhan, dove si è diffusa l’epidemia: “State lontani dalla città”

virus cina

Il bilancio delle vittime della polmonite-epidemia virale da coronavirus in Cina cresce in maniera esponenziale. Sono diciassette le vittime finora accertate. Lo hanno reso noto le autorità dello Hubei, la provincia dove si trova Wuhan, la città da cui si è diffuso il virus, nel corso di una conferenza stampa organizzata nelle ultimissime ore. Non solo: nello Hubei, finora, i casi confermati di polmonite da coronavirus sono 444, secondo le cifre diffuse dalle autorità provinciali in serata. Poche ore prima era stato diffuso l’ultimo bollettino a livello nazionale che parlava di 473 casi confermati in tutta la Cina.

Il Centro per la Prevenzione controllo malattie si è invece soffermato sui rischi che il virus potrebbe portare all’Europa e alla trasmissione dello stesso nei paesi dell’Ue. “La trasmissione da uomo a uomo è stata confermata – spiega il Centro – ma sono necessarie altre informazioni per valutare la portata di questa modalità di trasmissione. La fonte dell’infezione non è conosciuta e potrebbe essere ancora attiva. Di conseguenza, la probabilità di infezione per i viaggiatori che visitano Wuhan e che hanno contatti stretti con individui sintomatici è considerata moderata. Di conseguenza, anche la probabilità di importazione di casi nell’Ue è considerata moderata”. Lo stesso Centro per la Prevenzione ha spostato le stime di trasmissione nei paesi Ue: da “bassa” la probabilità è ora “moderata”.

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Le misure di sicurezza apportate dall’Italia

Il ministero della Salute ha disposto controlli a Fiumicino sui voli aerei provenienti da Wuhan: da giovedì scatterà l’attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura attraverso scanner. È prevista – al contempo – la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati. Come noto, l’Italia ha tre voli diretti con Wuhan, tutti a Fiumicino. Il quadro è completato da numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. “Così come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale – ricorda il Ministero – presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’Usmaf Sasn, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aerei provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici”.

Intanto il sindaco della megalopoli della Cina interna, Zhou Xianwang, ha parlato apertamente ai cittadini. Chiaro l’invito a non visitare, nè da turisti, nè per motivi di secondaria importanza, la città. “Se non è necessario, suggeriamo a tutti di non venire a Wuhan – le sue parole nel corso di una intervista rilasciata nelle ultime ore – ridurre il flusso di persone, infatti, diminuirà la possibilità che il virus si diffonda. E’ utile, inoltre, ad allentare la pressione sugli sforzi per il controllo e la prevenzione del virus”.

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