Le varie fasi del Coronavirus: corsa contro il tempo per vaccino e terapia

Gli specialisti del Campus bio-medico di Roma mostrano le varie fasi del contagio. “Per un vaccino contro il Coronavirus occorre almeno un anno”, dichiarano.

coronavirus

L’equipe del Campus bio-medico di Roma mostra le varie fasi della diffusione del Coronavirus, che al momento sta creando tanto allarmismo ma ha anche visto la nostra nazione già ben preparata. In uno studio condotto dalla redazione di Repubblica, si vedono tutti i vari passaggi. In primis viene mostrata la spike glicoprotenia, “una proteina di membrana che viene esposta all’esterno“. Quando questa incontra i recettori sulla nostra membrana, ne viene a contatto e fa il suo ingresso nella cellula e fa partire il contagio. Sono questi i punti sui quali porre maggiore attenzione e che differiscono rispetto alla Sars che si è diffusa quasi venti anni fa

Tutte queste informazioni derivano dallo studio del genoma virale, come fa capire Massimo Ciccozzi, epidemiologo virale del Campus Bio-medico di Roma. “Il genoma virale è il vero libretto di istruzioni del materiale genetico del virus. Abbiamo preso questo genoma e abbiamo cercato di identificarlo, di capirlo. Di capire come lui si muoveva e cosa lui facesse“. Poi viene mostrato il Coronavirus isolato dai pipistrelli in alcuni “rami” che finicono nel 2019-nCoV isolato nell’uomo. E in questo modo si è scatenata l’epidemia. “Meno il virus si propaga e meno muta. Meno muta e probabilmente meno diventerà letale. Le uniche strategie possibili sono contenimento e quarantena, lo sta facendo la Cina dall’inizio e lo consiglia la Oms“.

Il passaggio del virus dal pipistrello all’uomo si è verificato circa a metà novembre. Il primo caso si è avuto dopo Natale, dopodichè con la trasmissione interumana si è registrata l’epidemia, con un numero di casi notevole. La patologa clinica Silvia Angeletti mostra a seguire una vera e propria mappa dell’epidemia del Coronvirus, con tutti i focolai epidemici. A oggi esistono 11.374 casi confermati di infezione, scoperti quasi tutti in Cina ma con un gran numero di Paesi colpiti in maniera finora minima. Il dato positivo riguarda il fatto che il numero di deceduti (259) è quasi pari a quello dei guariti (252).

Contenere il Coronavirus, poi i rimedi

Ciò vuol dire che le modalità di contenimento dell’infezione e dell’epidemia stanno funzionando, come svelano gli esterni. “Possiamo già dire con questi dati alla mano che c’è un’elevata contagiosità, ma anche una letalità contenuta – dichiara la Angeletti – . Più ci si espone al rischio che questi contagi diffondano il virus, più è possibile che questo, sotto pressione selettiva del nostro sistema immunitario, possa ulteriormente mutare. Bisogna il più possibile evitare la mutazione, non sappiamo se questa creerà una instabilità o un maggiore adattamento del virus, e quindi una maggiore aggressività“.

La ricerca per un vaccino richiede da uno a due anni – prosegue Ciccozzi – . Ha una serie di fasi che bisogna rispettare affinchè sia efficace e non tossico. Forse la terapia è un po’ più veloce. I nostri studi di base, in cui individuiamo la proteina mutata e la provenienza esatta del virus, possono aiutare chi fa il nostro mestiere e deve descrivere una eventuale terapia“.

Impostazioni privacy