Treasure Planet | Parliamo del flop più clamoroso della Disney

A quanto pare la Disney non ha sfornato solamente successi. Treasure Planet è stato un vero disastro per la casa di Topolino. Vediamo perché

Walt Disney Animation Studios è stato il fulcro dell’impero Disney. Sebbene la società abbia avuto un enorme successo con iniziative live-action, acquisizioni e franchise, il dominio mondiale è iniziato con l’animazione. Dopo aver passato un periodo buio, negli anni ’80, lo studio ha attraversato quello che in seguito fu definito “Il Rinascimento Disney”.

Treasure Planet | I classici d’animazione e la “fase sci-fi”

Dal 1989 al 1999 la Casa di Topolino ha prodotto film di successo sia per la critica che per il pubblico. Alcuni esempi? La Sirenetta, La Bella e la Bestia e Il Re Leone. Tuttavia, dopo l’uscita di Tarzan questo periodo d’oro finì e lo studio provò a buttarsi sul filone fantascientifico. Furono quindi creati film come Atlantis: The Lost Empire, Chicken Little e Meet the Robinsons. Le reazioni a questi prodotti furono catastrofiche e i film a malapena riuscirono a coprire i costi di produzione. Di questo periodo l’unico successo è stato Lilo & Stitch. Poi c’è stato Treasure Planet che, pur essendo visivamente straordinario, non è mai decollato ed è da considerarsi il più grande flop Disney.

Ron Clements e John Musker sono i nomi dietro a successi strepitosi come La Sirenetta e Aladdin. Il duo creativo voleva però anche sviluppare un’idea, “Treasure Island in Space”. Il CEO Disney dell’epoca, Michael Eisner, rifiutò perché in quel periodo la Paramount stava sviluppando un progetto simile. Nonostante questo, gli artisti continuarono a pensare all’idea, alla quale venne data luce verde nel 2002.

Treasure Planet | Innovazione e rischio non sempre pagano

Treasure Planet è stato certamente un progetto innovativo, ma anche un rischio immenso per lo studio. Innanzitutto è nato quando l’animazione a mano era in declino e stava prendendo piede la CGI. Per realizzarlo venne usata una combinazione di animazione a mano – con il software Deep Canvas della Disney (sviluppato per Tarzan) e di CGI e animatronic. Per esempio per creare John Silver, il cattivo. Glen Keane ha dato corpo alla metà biologica di Silver, mentre un team di artisti digitali ha creato il braccio meccanico, la gamba e metà della testa di Silver usando la CGI.

Leggi anche: Loki | iniziano le riprese della serie Marvel destinata a Disney+

Realizzare un ibrido disegnato a mano e in CGI ha portato il film ad accumulare un budget di produzione di 140 milioni di dollari. Quindi è stato uno dei film Disney più costosi di sempre, all’epoca.

Treasure Planet | I problemi del film e il flop al box-office

Nonostante Treasure Planet sia una rivisitazione fantascientifica del libro classico di Robert Lewis Stevenson, l’Isola del Tesoro, non è proprio un film per ragazzi. La pellicola non è un musical, la maggior parte dei personaggi sono robot o alieni e nessuno è carino come Stitch. Infine non c’è una storia d’amore che coinvolga il personaggio principale e non c’è un cattivo tradizionale.

Proprio come l’originale Isola del Tesoro, la storia segue un giovane Jim Hawkings che ha più problemi legati all’estetica che altro. Il villain? Agisce più come una sorta di padre surrogato del protagonista che come un cattivo.

A prescindere da questo, l’innovazione del film sta nella progettazione, che ha seguito la regola del 70-30. Questo significa che il 70% del film doveva apparire tradizionale e il 30% poteva essere fantascientifico. Pertanto i personaggi parlano, agiscono e si vestono come se fossero nel 19° secolo, ma le navi si librano nello spazio e sparano cannoni al plasma. E, naturalmente, ci sono molti alieni. Il risultato è uno stile visivo unico, un mix di vecchio e nuovo sorprendente. Nonostante un grande sforzo di produzione, il film alla fine ha guadagnato solamente 110 milioni di dollari ed è considerato il flop più catastrofico della storia Disney.

Impostazioni privacy