Roman Polanski | attiviste in piazza contro il César assegnato al regista

La cerimonia dei premi César di quest’anno è stata travolta da violenti tafferugli tra polizia e gruppi di femministe che ancora una volta hanno protestato fuori dalla sala per urlare la loro indignazione per le 12 nomination (e i successivi premi) assegnate all’ultimo film di Roman Polanski.

“Una vergogna”. Questo è stato il caustico commento di Adèle Haenel, attrice di Ritratto della giovane in fiamme, dopo il riconoscimento assegnato a Roman Polanski, su cui pesa ancora una vecchia vicenda di molestie sessuali. Anche la regista Celine Sciamma ha abbandonato la cerimonia in segno di protesta.

La protesta contro Roman Polanski

“Premiare Polanski sarebbe sputare al volto di tutte le vittime, vorrebbe dire che non è poi così grave violentare le donne”. Erano state queste le durissime parole pronunciate da Adèle Haenel solo qualche giorno fa in un’intervista al New York Times. Così, quando ieri notte il premio César per il miglior regista è stato attribuito proprio a Roman Polanski per il suo L’Ufficiale e la Spia, l’attrice 31enne, protagonista dell’acclamato film Ritratto della giovane in fiamme, si è alzata dal proprio posto in platea e ha abbandonato la Salle Pleyel. L’ha seguita, dopo poco, anche la regista del suo film Celine Sciamma. Molte altre donne hanno imitato il loro gesto e hanno abbandonato la sala quando ancora la cerimonia non era conclusa.

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Una polemica che dura da mesi

Lo stesso Polanski non era presente alla cerimonia, come assente era d’altronde tutta l’équipe del suo film, tra cui il già premio Oscar per il miglior attore Jean Dujardin. Da anni ormai in Francia (e non solo) imperversa il dibattito sulla possibilità di considerare l’opera di Polanski come distinta dalla sua vicenda personale. “Premiare L’Ufficiale e la Spia come miglior film sarebbe comprensibile, meno accettabile sarebbe invece premiare Polanski come miglior regista”, aveva affermato venerdì sera il ministro della Cultura francese, Franck Riester. L’Academie francese non solo ha assegnato a Roman Polanski la statuetta come Miglior Regista, ma anche quella nella categoria dedicata alle Sceneggiature non originali. Il suo film è stato anche premiato nel reparto costumi grazie al lavoro svolto da Pascaline Chavanne.

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Il forfait di Brad Pitt

La contestazione fuori dalla sala in cui si è svolta la cerimonia è però solo l’epilogo di un intenso crescendo di polemiche a cui si è assistito nelle scorse settimane. Quindici giorni fa, infatti, l’accademia francese, che dal 1976 organizza la premiazione e assegna i riconoscimenti, aveva presentato le dimissioni collettive sotto la pressione sempre più forte di una parte dell’industria cinematografica nazionale. Più di quattrocento attori, registi, autori ed esponenti del cinema avevano infatti denunciato una “gestione opaca ed elitaria” del premio. Tra i nomi che avevano sottoscritto la protesta, anche quelli di Léa Seydoux e Gilles Lellouche, Bertrand Tavernier, Omar Sy e Marion Cotillard. Il rinnovamento auspicato riguarda anche la parità di generei ai vertici dell’organismo (prima delle dimissioni composto da 39 uomini su 47 membri) e un metodo di voto più trasparente. Un clamoroso forfait dell’ultima ora è stato quello di Brad Pitt, che avrebbe dovuto ricevere un premio alla carriera ma che, viste le tensioni, ha deciso di non presentarsi.

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