Gioiosa Jonica: operaio Enel ucciso per errore dal cugino

Il cugino si è presentato di sua spontanea volontà davanti alle forze dell’ordine. Ha raccontato di aver ucciso il parente per errore, mentre tentavano di abbattere un cinghiale entrato nella proprietà. 

Gioiosa Jonica operaio ucciso errore cugino
(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Martedì scorso, nella contrada di Furro di Gioiosa Jonica, è stato ritrovato il cadavere di Pasquale Schirripa. L’uomo era un operaio specializzato dell’Enel e si trovava sul luogo per accudire degli animali. Ad ucciderlo è stato il cugino, un pensionato incensurato di 64 anni, che lo ha colpito per errore mentre i due stavano cercando di abbattere un cinghiale che si era introdotto nella loro proprietà. L’uomo, di cui al momento si conoscono solo le iniziali S.R, si è presentato in caserma di sua spontanea volontà e davanti al Pubblico Ministero di Locri e ai carabinieri incaricati di indagare sul caso, ha confessato l’omicidio.

Ha raccontato che mentre Schirripa stava cercando di attirare l’attenzione del cinghiale verso una recinzione, S.R ha fatto fuoco con il proprio fucile con l’intenzione di colpire l’animale. Purtroppo, a causa della vegetazione molto fitta della zona, ha finito per sparare involontariamente al cugino. Il fucile, che è risultato poi non essere in regola, era stato ritrovato dai carabinieri vicino al luogo del delitto.

Roccella Jonica: risolto il mese scorso il giallo dell’omicidio di Vincenzo Cordì

Circa un mese fa’ invece, a Roccella Jonica è stato finalmente risolto il caso dell’omicidio di Vincenzo Cordì. L’uomo era stato ritrovato nel novembre scorso dentro la sua auto completamente carbonizzato. Dopo lunghe indagini da parte dei carabinieri del posto, la svolta è arrivata qualche mese dopo.

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(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Il 3 febbraio di quest’anno, è stata infatti arrestata la moglie della vittima, insieme al suo amante e al figlio che la donna ha avuto dal primo matrimonio. Seconda la ricostruzione degli inquirenti, l’auto di Cordì sarebbe stata incendiata mentre questi era ancora dentro vivo. Le indagini hanno poi rivelato che la moglie aveva già tentato di uccidere il marito provando ad avvelenarlo.

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Il suo amante, un uomo di 40 anni di nome Giuseppe Menniti, aveva dei precedenti penali per reati di droga e contro la pubblica fede.

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