Dragged Across Concrete | la definitiva consacrazione di S. Craig Zahler

Mel Gibson e Vince Vaughn sono i due protagonisti di Dragged Across Concrete, buddy movie atipico, con pochissima azione e pieno di dialoghi. Un film a lenta combustione in grado di appagare lo spettatore grazie ad un regista (e sceneggiatore) in stato di grazia.

Dragged Across Concrete, ultimo film di S. Craig Zahler, è stato presentato al Festival di Venezia nel 2017, ma è adesso finalmente disponibile anche in Italia su Sky o per l’acquisto in digitale. Ecco perché non perderselo. 

Dragged Across Concrete | la recensione

Se sottraessimo al cinema di Quentin Tarantino la sua autoironia e il suo gusto postmoderno, il risultato sarebbe molto simile a quello che oggi è il cinema di S. Craig Zahler. I suoi film, infatti, condividono molte delle tipiche caratteristiche tarantiniane (la violenza, la lunga durata, la rincorsa al gran finale) ma, a differenza dei film di Tarantino, sono sempre maledettamente seri e privi (almeno apparente) di qualsivoglia forma di ironia. Una serietà che è data solo ed esclusivamente dalla messa in scena del regista. Se infatti gli scambi di battute tra i due poliziotti sono spesso taglienti e sagaci, così la rapida escalation di violenze ed imprevisti che li coinvolgerà sembra scritta per un film dei fratelli Coen. Eppure Zahler riprende ogni cosa con un rigore ed una lucidità tali da conferire immediatamente gravità ad ogni svolta beffarda e surreale della trama.

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La consacrazione di S. Craig Zahler

È anche vero che ogni film di S. Craig Zahler è sempre una lunghissima introduzione al proprio finale. Anche Dragged Across Concrete non fa eccezione e dei suoi 160 minuti (in cui non sembra esserci una sola scena superflua) solo una ventina sono occupati effettivamente da scene di azione o di violenza. La restante parte del film è invece composta da numerosi dialoghi, sfiancanti e intervallati da lunghi silenzi, che volutamente dicono molto con pochissime parole. I due colleghi conversano continuamente fra di loro, ma ciò che si dicono si limita all’essenziale. Eppure, come già succedeva in Bone Tomahawk e Brawl in Cell Block 99, è proprio questa la parte migliore del film. Zahler si prende tutto il tempo necessario per caratterizzare i personaggi che, inevitabilmente, si troveranno coinvolti nell’esplosione di violenza finale del film, già pre-annunciata didascalicamente nel titolo.

Vince Vaughn e Mel Gibson

I poliziotti di Dragged Across Concrete, interpretati da Mel Gibson e Vince Vaughn in forma smagliante, vengono descritti innanzitutto come uomini profondamente attaccati alla propria famiglia (caratteristica che li rende simili ad alcuni dei criminali a cui danno la caccia). Ogni azione che compiono è mossa dal loro desiderio di aiutare le persone care in tutti i modi a propria disposizione. Eppure il regista americano non approfondisce mai i dettagli di quelli che sono i drammi famigliari dei suoi personaggi, ma li descrive solo superficialmente. Lo spettatore però comprende lo stesso quanto la famiglia conti per i due agenti perché percepisce concretamente lo sforzo incrollabile dei due, sempre tangibile e reale in ogni scena. Come John Milius, Zahler gioca sulla propria ambiguità: se in alcuni momenti sembra di assistere ad un revival de Il Giustiziere della Notte, in altre viene fatto esplicitamente riferimento alla necessità di una rete di assistenza sociale come antidoto al desiderio malato di farsi giustizia da soli.

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