Ema sospende vendita di tutti farmaci a base di ranitidina, presenza cancerogeni

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) comunica: sospesa vendita di tutti farmaci a base di ranitidina. La causa è la presenza di probabili cancerogeni.

ema ranitidina
(Foto di Jeff J Mitchell, da Getty Images)

Una nota dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) riporta: tutti i farmaci a base di ranitidina sono stati sospesi dalla compravendita. La causa sarebbe una probabile presenza di elementi cancerogeni. Nella nota pubblicata sul portale dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) viene affermato: “Il Comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema ha raccomandato la sospensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio di tutti i medicinali a base di ranitidina nell’Unione Europea“. E aggiunge che la decisione sarebbe stata presa a causa di nitrosammine. Anche se, ha poi specificato l’Ema, la sostanza si presenterebbe a livelli bassi. Le nitrosammine sono infatti considerate un’impurezza classificata come “probabile agente cancerogeno per l’uomo“. Dunque la sostanza sarebbe un probabile agente cancerogeno e, anche se a livelli minimi, ha comportato il ritiro dei farmaci che la contengono. Si tratta di un ulteriore passo in avanti, dopo le misure adottare il settembre scorso. A settembre era stato disposto il ritiro precauzionale di molti farmaci per la cura di ulcera e reflusso a base di questo
principio attivo.

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Più nello specifico, non sarebbe la ranitidina il problema, poiché la sostanza “non aumenta il rischio di cancro e ogni possibile rischio è probabilmente molto basso”. Anzi, la ranitidina “è presente in alcuni alimenti e forniture idriche e non è previsto che provochi danni se ingerita a livelli molto bassi”. Ma la pericolosità si alza a causa della “quantità di N-nitrosodimetilammina (NDMA) al di sopra dei livelli considerati accettabili”. Questa sostanza è stata riscontrata “in diversi medicinali a base di ranitidina, e permangono incertezze sull’origine di tali impurezze”.

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(Foto di David Ramos, da Getty Images)

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Ma da dove proviene questa sostanza? “Vi sono alcune prove che l’NDMA può formarsi dalla degradazione della ranitidina stessa, con livelli crescenti nel corso del periodo di conservazione. Non è chiaro se NDMA possa anche formarsi dalla ranitidina assunta all’interno del corpo. Alcuni studi suggeriscono che è possibile, altri lo escludono. Date le incertezze, il CHMP ha raccomandato una sospensione precauzionale di questi medicinali nell’UE” spiegano dall’Ema.

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Prima del ritiro, i farmaci a base di ranitidina erano utilizzati soprattutto per ridurre la produzione di acido nello stomaco in pazienti affetti da condizioni quali bruciore, reflusso gastroesofageo e ulcera gastrica. Questo perché la ranitidina è in realtà un inibitore della secrezione acida. In Italia era disponibile sia dietro prescrizione medica, sia come medicinale di automedicazione. Le persone affette da questi disturbi non rimarranno però senza cure. Sarà necessario contattare il medico curante per sostituire il farmaco con altre alternative presenti sul mercato.

 

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