Governo, mozione di sfiducia a Bonafede: l’invito di Della Vedova

Il segretario di +Europa si rivolge a Italia Viva che non ha ancora fatto capire come si schiererà sulla questione sfiducia a Bonafede.

Governo, mozione di sfiducia a Bonafede: l’invito di Della Vedova – meteoweek

Due mozioni di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: è questa la partita che si giocherà domani al Senato, con Italia Viva sul trono dei decisori che dividerà sostenitori e detrattori del Guardasigilli. Agli atti parlamentari ancora non c’è nulla, saranno, infatti, le comunicazioni della presidenza di palazzo Madama, a formalizzare oggi in Aula la decisione assunta dalla capigruppo di calendarizzare la discussione. Due le chiamate per votare le distinte proposte presentate, da una parte dalla Lega, e dall’altra da ‘Più Europa’ e da ‘Azione’ di Carlo Calenda, sottoscritta da più di 30 senatori di Forza Italia. L’operazione con il Ministro Bonafede è stata soprannominata “Tortora” perché proprio oggi ricorre l’anniversario. “Il nostro è un no alla politica fallimentare sulla giustizia di Bonafede. Pd e renziani ne traggano le conseguenze”. Il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova spiega a Repubblica.it perché il suo gruppo ha presentato la mozione di sfiducia contro il Guardasigilli di M5S Alfonso Bonafede che sarà discussa mercoledì al Senato con quella del centrodestra. L’appello ora è quello a essere seguito in questo tragitto.

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Non è ancora chiaro come finirà l'”Operazione Tortora” – meteoweek

Sulle ragioni che hanno portato alla sfiducia Della Vedova sostiene che si tratta principalmente dello stato delle carceri. “Non è che prima fossero meglio, ma in due anni lui non ha fatto nulla di positivo, perché la logica del populismo giudiziario è ‘marcite in galera’. Quindi col Covid ci si è trovati del tutto impreparati. Poi c’è un tema di separazione dei poteri, per cui è la magistratura che decide le scarcerazioni e non il potere politico. Ma lui ha gestito in modo confuso e contraddittorio anche la fase del Covid”. Sulla questione Di Matteo, invece il leader è più morbido e anche se non difende Bonafede non si sente nemmeno di assegnargli tutte le colpe: “È una pessima prova sia del ministro che di un membro del Csm, e ha dato luogo a uno scontro istituzionale che finisce solo per andare  a danno dei detenuti e dello stato delle carceri di cui si discute non in termini di civiltà, ma solo di strumentalizzazione. Per noi mercoledì c’è in discussione il ministro e la sua politica sulla giustizia. Con o senza Bonafede continueremo a fare opposizione”.

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