Lady Diana , testimonianza choc sull’incidente: “Mi dissero di non parlare”

L’incidente che ha causato la morte di Lady nell’agosto del 1997 è da sempre avvolto nel mistero e ancora oggi continuano ad emergere dettagli su quella tragica notte.

Lady Diana – Foto fornita da PATRICK RIVIERE/AFP/ Credits: Getty Images

La testimonianza del tassista

In base alle perizie svolte sull’auto nella quale viaggiavano Lady Diana e Dodi Al Fayed sembra che gli inquirenti avessero rinvenuto delle tracce di vernice bianca riconducibili ad una Fiat bianca che sarebbe stata ritrovata sul luogo dell’incidente. In base a quanto riportato dal Daily Mail, inoltre, sembra che per anni gli investigatori abbiano tentato di mettersi in contatto con un autista di origini pakistane che avrebbe però sempre negato di essere lui alla guida della vettura.

A far emergere un nuovo dettaglio sulla vicenda, però, è stato un libro uscito qualche anno fa dal titolo “Diana: Case Solved scritto da Colin McLaren e Dylan Howard”, in base al quale il tassista avrebbe confermato di essere stato lui a speronare l’auto della Principessa. Ma non solo, sempre secondo il libro, in seguito il tassista avrebbe riverniciato l’auto di rosso e deciso di non andare a testimoniare a Londra in quanto la polizia francese gli avrebbe consigliato di non andare. Come riportato anche su Oggi, infatti, l’uomo avrebbe detto: “Mi dissero che in quel posto hanno leggi diverse, di non andare e di non parlare…”.

Lady Diana – Foto fornita daVINCENT AMALVY/AFP/ Credits: Getty Images

Le dichiarazioni del patologo

Parole che non passano di certo inosservate e che contribuiscono ad infittire il mistero sull’incidente che ha provocato la morte della compianta Lady Diana. Di recente, inoltre, sempre a proposito dell’incidente della principessa, il patologo Richard Sherpard ha parlato al settimanale Oggi di una ferita che i medici non erano riusciti a notare quando hanno soccorso Lady Diana:

“La principessa era incastrata dietro il sedile del bodyguard, per questo motivo hanno avuto serie difficoltà nel liberarla dalla trappola di lamiere. Le condizioni del bodyguard, però, erano più critiche rispetto a quelle di Lady Diana. In quel frangente nessuno aveva notato di una ferita, uno strappo molto profondo vicino la vena polmonare. Diana era ferita molto gravemente, ma i medici la vedevano stabile perché poteva ancora parlare. Per questo motivo hanno dato la precedenza al bodyguard”.

LEGGI ANCHE ——-> Coronavirus, si teme per la Regina Elisabetta: positivo anche un valletto

LEGGI ANCHE ——-> Regina Elisabetta, il piano per salvarla dal Coronavirus

“Nel frattempo la vena nel seno di Diana ha continuato a sanguinare e lei è svenuta. Durante il trasporto in ospedale il suo cuore si è fermato, ma è stata rianimata. Soltanto più tardi in sala operatoria è stato individuato il vero problema e si è cercato di chiudere la vena. Ma purtroppo era troppo tardi“.

Lady Diana – Foto fornita da TORSTEN BLACKWOOD/AFP/ Credits: Getty Images
Impostazioni privacy