Croce Rossa, prorogati i test sierologici: ecco fino a quando

La mappatura è stata predisposta dallʼIstat ed è iniziata due settimane fa ma non c’è stata tanta adesione per cui l’indagine dovrà andare avanti.

Croce Rossa, prorogati i test sierologici: ecco fino a quando – meteoweek

“Onestamente ci aspettavamo più adesioni, più che altro perché c’era stata una grande mobilitazione popolare con la voglia di sottoporsi a tamponi e analisi per sentirsi sicuri”, ha detto Rosario Valastro, vicepresidente nazionale della Croce Rossa. Tra le spiegazioni della bassa disponibilità dei cittadini a sottoporsi ai test sierologici, a causa di un acuirsi di  una presenza eccessiva di varietà di test, alcuni dei quali sono stati poi ritirati dal commercio, mentre questi attuali sono i più sicuri, e poi anche a causa di una non completa informazione, dal momento che la campagna di comunicazione sull’indagine epidemiologica è stata avviata parallelamente all’avvio delle telefonate. L’adesione è andata in crescendo. I test erano stati predisposti dall’Istat e la sperimentazione era partita due settimane fa. “L’appello che lanciamo a coloro che hanno ricevuto un sms di preallerta è che quando arriveranno le telefonate sappiano che non si tratta di pubblicità o altro, si tratta di un prelievo fatto in una struttura accreditata ed entro 15 giorni – conclude – avrete i risultati della presenza o meno degli anticorpi”. I test comunque andranno avanti fino a giugno a causa della mancanza di adesioni.

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L’adesione è andata crescendo – meteoweek

La mappatura è partita il 25 maggio scorso ed ha lo scopo di comprendere quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi. Intanto il Tar della Lombardia ha annullato l’accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la Diasorin (multinazionale con sede a Saluggia, Vercelli), sui test sierologici. È stato, dunque, accolto il ricorso dell’azienda concorrente TechnoGenetics di Lodi, rappresentata dallo studio legale Abiosi.

I giudici amministrativi hanno rilevato l’alterazione della concorrenza poiché, si legge nella sentenza, “mediante l’accordo, il Policlinico ha consentito ad un particolare operatore economico, scelto senza il rispetto di alcuna procedura ad evidenza pubblica, ancorché non tipizzata, di conseguire un nuovo prodotto, che rimane nell’esclusiva disponibilità e commerciabilità dell’operatore stesso”.

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