Coronavirus, Brasile: i corpi dei morti nei container per fare spazio

In Brasile continuano ad aumentare i morti per Covid 19: non c’è più posto nei cimiteri, i morti finiscono nei container.

Continua a peggiorare la situazione in Brasile: la pandemia di Coronavirus sta facendo una vera e propria ecatombe. Il numero dei morti in continua a salire: è arrivato a quota 41.828. E’ il secondo paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per il più alto numero di vittime. Addirittura in alcune città non sanno più dove mettere le bare. La situazione è caotica al punto da costringere alcune municipalità a decisioni forti, ma necessarie. Il Comune di San Paolo, la città brasiliana più colpita dal coronavirus, ha ad esempio ordinato dei container destinati ai cimiteri di Vila Nova Cachoeirinha, Sao Luiz, Campo Grande e Dom Bosco: serviranno ad accogliere i resti di persone sepolte da tempo, in modo da liberare spazi per i tantissimi morti “recenti”, vittime del Covid 19.  L’operazione è già partita: nel camposanto di Vila Formosa sono già stati estratti i resti da decine di tombe. Immagini inquietanti, che hanno colpito l’emotività di molti cittadini, spaventati. Il sindaco della enorme metropoli, Bruno Covas, ha spiegato che questa è «un’opzione più efficiente e più rapida» rispetto alla costruzione di nuovi padiglioni nei cimiteri per posizionare le bare. A San Paolo, undici milioni di abitanti, si sono registrati oltre cinquemila decessi e 86 mila contagi. In tutto il Paese, invece, i casi positivi sono stati 828.810.

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Nonostante la gravità della situazione le autorità brasiliane hanno però deciso di allenatere le misure restrittive, introdotte più di due mesi fa per rallentare il contagio. Negozi e centri commerciali sono autorizzati ad aprire per quattro ore al giorno a San Paolo, città considerata come epicentro dell’emergenza. Scelte paradossali e fortemente contestate, come contestata è l’azione del governo, criticato ormai da sempre più brasiliani per la criminale gestione della pandemia. Giovedì scorso la Ong brasiliana «Rio de Paz» ha scavato 100 fosse, con altrettante croci, sulla spiaggia di Copacabana per simboleggiare «la morte del Brasile» e per chiedere al presidente Jair Bolsonaro maggiore impegno nella lotta al Covid-19. Antonio Carlos Costa, presidente della Ong, ha detto che le tombe sono una allusione «ai cimiteri pieni, come quello di Manaus».

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