Ian Holm | il commovente tributo del regista de Il Signore degli Anelli

È un lungo e commovente tributo quello che Peter Jackson, regista della trilogia de Il Signore degli Anelli e di quella de Lo Hobbit, ha dedicato a Ian Holm, l’attore che per lui aveva interpretato Bilbo Baggins e che è morto venerdì scorso all’età di 88 anni.

Ian Holm, storico attore universalmente conosciuto per aver interpretato il personaggio di Bilbo Baggins nella saga de Il Signore degli Anelli, è venuto a mancare venerdì scorso all’età di 88 anni. Lo ricorda, con un lungo e commovente tributo, il regista Peter Jackson.

Ian Holm | il ricordo di Peter Jackson

“Sono molto triste per la scomparsa di Sir Ian Holm. Ian era un uomo così delizioso e generoso. Silenzioso ma ricco di umorismo, con un meraviglioso bagliore nei suoi occhi”. Comincia così la lunga lettera tributata a Ian Holms dal regista che lo ha diretto nei film della saga de Il Signore degli Anelli. “Nei primi anni duemila, prima di iniziare a girare le scene di Bilbo per La Compagnia dell’Anello, ero molto nervoso all’idea di lavorare con un attore così stimato, ma lui mi rese subito le cose facili”, spiega Jackson. “In piedi a Bag End il primo giorno, prima che le cineprese iniziassero a girare, mi prese da parte e mi disse che avrebbe provato a fare cose diverse a ogni ciak, e che non dovevo allarmarmi. Se, dopo cinque o sei ciak, non fosse ancora riuscito a darmi ciò che volevo, allora a tutti i costi avrei dovuto dargli delle indicazioni più specifiche.Ed è ciò che facemmo. Ma le sue battute e le sue interpretazioni erano così incredibilmente variegate che, alla fine, erano tutte splendide. Raramente dovevo dargli delle indicazioni. Ci diede un raggio davvero ampio di opzioni da scegliere in sala di montaggio”.

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Un tenero aneddoto

Jackson, nel suo tributo, cita anche un tenero aneddoto risalente ai giorni in cui si stavano girando i primi minuti del film La Compagnia dell’Anello. “Un giorno c’era Bilbo che raccontava le sue prime avventure a un pubblico di bambini ammaliati, seduti a gambe incrociate ai suoi piedi nel campo della festa. Iniziammo a girare Ian che raccontava la storia, ma ci servivano anche inquadrature dei bambini che reagivano a vari momenti drammatici”, spiega il regista. “I bambini si annoiano molto in fretta, e Ian e io realizzammo molto rapidamente che non potevamo fargli ascoltare la stessa storia ancora e ancora mentre giravamo le varie inquadrature.Suggerii che per mantenere la loro attenzione desta, avrebbe dovuto cambiare leggermente la storia a ogni inquadratura… aggiungendo dei dettagli, inventandosi delle cose… L’importante era mantenere l’essenza di ciò che c’era nella sceneggiatura. Gli dissi di non spaventarsi, e che me ne sarei occupato nel montaggio. Comunque, ci serviva anche che i bambini rimanessero nella stessa posizione mentre muovevamo velocemente le cineprese per girare le inquadrature successive. Per un film, ‘velocemente’ significa 15-20 minuti. Quindi, mentre ciò avveniva, e nessuna cinepresa riprendeva, sussurrai a Ian di tenerli occupati. Gli suggerii di raccontargli altre storie, tra un’inquadratura e l’altra. Ed è esattamente ciò che fece. Dopo un paio d’ore avevamo girato tutto ciò che ci serviva.

Il ritorno nonostante la malattia

“Più di dieci anni dopo, speravamo che Ian fosse disponibile per interpretare nuovamente Bilbo nelle prime scene dello Hobbit. Fran e io cenammo con Ian e sua moglie Sophie a Londra, e lui ci disse che era molto dispiaciuto ma che non poteva farlo. Eravamo sconvolti, e a questo si aggiunse la notizia che ci diede, e cioè che soffriva del morbo di Parkinson e che non ricordava più le battute. Aveva difficoltà a camminare e certamente non sarebbe potuto venire in Nuova Zelanda. Sempre molto riservato, ci disse che si era sostanzialmente ritirato ma che non voleva annunciarlo”, spiega Jackson. “Ma con lui ragionammo su un modo per fargli interpretare Bilbo un’ultima volta. Quello che vissi sul set era un grande attore che ci dava la sua ultima interpretazione. Fu incredibilmente coraggioso da parte sua fare questa cosa, e molto emozionante per chi testimoniò quest’evento. Saremo per sempre grati a Ian per averlo fatto”.

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