Il ministro delle Politiche Ue Amendola: “Bond svolta storica”

Il ministro Amendola in un’intervista al Messaggero: “I bond europei rappresentano una svolta storica. Adesso una spinta forte è necessaria su digitalizzazione e green economy”

Il ministro Vincenzo Amendola

Con la presidenza tedesca, parte il semestro europeo. La cancelliera Merkel si avvia così a concludere l’ultimo mandato a Berlino. Un dettaglio, questo, che potrebbe rappresentare anche una opportunità per l’Italia. “Per il periodo storico che vive l’Europa – ammette il ministro per le politiche Ue Enzo Amendola – e per quello che è il percorso politico di Angela Merkel, penso che vivremo un momento di impressionanti opportunità per realizzare una vera svolta europea. Il focus è su tre grandi argomenti che caratterizzano questa presidenza e che ovviamente riguardano anche l’Italia”.

“L’accordo per combattere la recessione arrivando ad una politica fiscale comune europea in grado di azzerare anche il dumping interno. L’accordo per politica europea di immigrazione e asilo. E infine un ruolo dell’Europa globale, un’Europa più forte nel mondo. Tre grandi ambizioni che sono contenute nei documenti della presidenza. Per realizzare questi punti, ricordo sempre il dibattito che c’era in Europa sino a tre mesi fa. Ovvero prima che nascesse la proposta della Commissione o si conoscesse il documento franco-tedesco. In Germania c’era un dibattito molto forte con autorevoli esponenti che non volevano sentir nemmeno pronunciare la parola “bond”. Lo scenario è cambiato. La Cancelliera è riuscita, anche dopo la sentenza di Karlsruhe, ad imporre una linea che è poi diventata patrimonio comune dei Ventisette: i finanziamenti di tutti i programmi per combattere la recessione avverranno con bond europei. Questo da solo basterebbe a segnalare la storicità di ciò che stiamo decidendo in queste ore. Ci sono punti negoziali ancora da definire, ma è certo che i programmi verranno finanziati con bond”.

“La presidenza tedesca opportunità per l’Italia”

Si intravede, dunque, la consapevolezza che una crisi globale della Ue fa saltare anche l’economia tedesca. Una spinta europeista che darebbe vantaggi all’Italia. “In tutte le scelte europee – prosegue il ministro – c’è sempre un mix di solidarietà e di interessi nazionali. E’ evidente che la crisi innescata dal Covid è uno dei più grandi rischi per il mercato unico e le sue catene di valore ed industriali. Così come è evidente che la crisi non tocca singoli paesi, ma l’intero ed interconnesso mercato. Questa è l’analisi che hanno fatto la Germania e tutti gli stati europei”.

Angela Merkel

Leggi anche –> Infrastrutture, la ministra De Micheli: “Serve patto con l’opposizione”

Leggi anche –> Il Ministro Gualtieri: “Così la finanza rilancerà il Sud”

Questa battaglia sugli eurobond l’Italia la combatte da anni, l’ha vinta e ora sembrerebbe ferma sulla riflessione: se e come utilizzare gli strumenti a disposizione. “All’inizio non eravamo soli. A marzo noi con Francia e Spagna, proponemmo tale meccanismo e anche in Italia venimmo sbeffeggiati. Da marzo in poi tutto è cambiato. Capisco le polemiche su un singolo aspetto degli strumenti, ma penso che una volta raggiunto l’accordo il 17 anche sul Recovery, governo e Parlamento possano verificare quale siano gli strumenti migliori. E’ evidente che tutti i fondi che arrivano dall’Europa hanno delle condizioni e anche il Recovery le avrà anche se le stiamo ancora negoziando. Nessuna paura di imposizione da parte Ue, ma un lavoro coordinato. Transizione green e transizione digitale i due grandi capitoli prioritarie per l’Europa e per l’Italia. Le risorse che arrivano vanno spese per investimenti e non per abbassare le tasse”.

Impostazioni privacy