Un altro afroamericano ucciso: Daniel Prude muore per asfissia

Daniel Prude aveva 30 anni e anche alcuni problemi mentali. È stato beccato per le strade di New York mentre correva nudo per strada. Gli agenti lo hanno incappucciato e da lì è morto. L’episodio risale al 30 marzo, ma le immagini sono state fatte girare adesso.

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Una foto di Daniel Prude – meteoweek.com

Emerge un altro caso di afroamericano ucciso dopo l’ultimo confronto con gli agenti di polizia. Il suo nome era Daniel Prude, aveva 30 anni ma portava con sè anche qualche problema mentale. E proprio questi gli possono essere stati fatali quando, lo scorso 30 marzo, è stato fermato da alcuni poliziotti. Questi, pur di fermarlo, gli hanno messo un cappuccio davanti alla faccia, ma dopo alcuni giorni Daniel Prude è morto per asfissia. Era stato trasportato in ospedale, ma dopo il ricovero per lui non c’è stato niente da fare. E dunque tornano i processi mediatici ai danni della polizia a stelle e strisce.

L’episodio che ha visto come protagonista Daniel Prude risale allo scorso 30 marzo. Tuttavia, le immagini sono state diffuse dalla sua famiglia solo in questi giorni, forse convinta dalla nuova ondata anti-razziale scatenata dagli ultimi episodi. Daniel era originario di Chicago ma si trovava a Rochester, sobborgo alle porte di New York, per una visita insieme alla famiglia. Quel giorno era scomparso, tanto che il fratello Joe aveva chiamato il 911 per denunciare il fatto. Ben presto i fatti si sarebbero rivelati sotto gli occhi di tutti: Daniel Prude era in preda a una turbe psichica.

Un frame del video della cattura di Daniel Prude – meteoweek.com

E così aveva iniziato a girare nudo per le strade di Rochester, almeno inizialmente in maniera indisturbata. Nel frattempo la famiglia, che veniva ascoltata da alcuni agenti, spiegava che Daniel Prude soffriva di disturbi mentali. Gli agenti di polizia hanno deciso di intervenire per fermare l’afroamericano di 30 anni, il quale obbedisce all’ordine di mettersi a terra e mettere le mani dietro la nuca. Tuttavia, Daniel appare molto agitato, tanto da far ipotizzare anche una fase di iperventilazione, anche se in questo caso arriva l’errore fatale da parte degli agenti.

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Gli viene infilata la testa in un cappuccio usato per difendersi da eventuali sputi delle persone fermate. Nel video si sente la supplica di Daniel Prude, che chiede che gli venga tolto il cappuccio dalla testa. Tuttavia gli agenti gli chiedono di non sputare, mentre gli tengono il volto coperto, ma le urla di Daniel si fanno sempre più alte. All’improvviso l’afroamericano inizia a vomitare prima di perdere conoscenza. Così è necessario il trasporto in ospedale, che non servirà a salvargli la vita. Ora gli agenti sono sotto indagine, con l’accusa di omicidio causato dalle complicazioni di un’asfissia dovute a una coercizione fisica.

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