Berlusconi: “Il nuovo Mes tutela gli interessi della Germania”

Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, intervistato su La Stampa, torna sul tema Mes ribadendo: “La riforma del Mes è un tema che riguarda il rapporto fra Stati e in quest’ambito la signora Merkel ha agito correttamente da Cancelliere tedesco tutelando le ragioni e gli interessi della Germania”.

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

“La riforma del Mes non è un tema che riguarda le istituzioni europee e tanto meno i valori fondanti del Ppe, è un tema che riguarda il rapporto fra Stati“, sottolinea Silvio Berlusconi intervistato su La Stampa. Poi aggiunge: “In quest’ambito la signora Merkel ha agito correttamente da Cancelliere tedesco tutelando le ragioni e gli interessi della Germania”. Insomma, secondo Silvio Berlusconi il Mes sarebbe uno strumento non dell’Europa, ma dei singoli stati. E in questo confronto la Germania ne è uscita vincitrice. Ma proprio per questo Berlusconi difende il voto contrario sulla riforma del Mes, che “aiuta le banche tedesche“. Una linea condivisa da tutta Forza Italia: la stessa capogruppo Mariastella Gelmini ha precisato che il partito di Forza Italia ha votato all’unanimità il No alla riforma, con due “sole eccezioni rappresentate da Renato Brunetta e Renata Polverini che si sono astenuti”. Berlusconi specifica: “Le mie critiche al Mes sono critiche di un europeista: il nostro voto contrario è uno stimolo per giungere ad un vero Fondo Monetario Europeo, sotto il controllo delle istituzioni dell’Unione”.


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Le critiche di Forza Italia

Ma quali sono le critiche? “In effetti questo Mes contiene qualche miglioramento rispetto a quello del 2012, ma per esempio la pur positiva anticipazione del backstop non evita la penalizzazione delle banche italiane rispetto alla concorrenza, in assenza di un sistema europeo di garanzia dei prestiti come quello proposto da Mario Draghi fin dal 2015″. Insomma, secondo Forza Italia l’accordo sul Mes è svantaggioso per l’Italia. A ribadirlo anche Maria Stella Gelmini che in Aula sottolinea: “La ratifica della riforma del Mes non corrisponde agli interessi nazionali e non rafforza la costruzione europea. D’altronde non si capisce perché alcuni Paesi abbiano diritto di veto e altri no. E non si capisce perché questo strumento non debba rendere conto, in maniera adeguata, al Parlamento europeo, e perché anche la Commissione europea abbia poteri limitati”. Diversa, però, la linea di Brunetta, che invece continua ad auspicare una collaborazione più estesa su questioni cruciali: “Mi addolora costatare che in Aula non ci sia quello stesso spirito di coesione dimostrato il 26 novembre scorso per votare lo scostamento di bilancio. Purtroppo è prevalsa lo spirito di parte, di schieramento, piuttosto che di unità. Ma così si indebolisce il Paese, non vince nessuno, è un gioco a somma negativa e l’Italia rischia di rimanere isolata”.


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Berlusconi sul Recovery Fund

Per quanto riguarda il Recovery Fund, invece: “E’ chiaro a tutti che se la maggioranza si rompesse su un tema così strategico il governo non durerebbe un giorno in più”. Poi ancora: “Se la governance e i contenuti del progetto italiano per l’utilizzo del Recovery Fund fossero modificati e condivisi con l’opposizione, lo potremmo sostenere. Ma oggi siamo molto lontani da questo”. Sulla governance più nello specifico: “Se la governance e i contenuti del progetto italiano per l’utilizzo del Recovery Fund fossero modificati e condivisi con l’opposizione, lo potremmo sostenere. Ma oggi siamo molto lontani da questo“. Per spendere le risorse dell’Ue è necessaria la collaborazione di tutti, e non solo politici, dice Berlusconi: “il primo consiglio a Conte è quello di riunire intorno a un tavolo le energie migliori del Paese, non solo della politica, ma dell’impresa, del lavoro, della cultura, della scienza, dell’università, per elaborare un progetto serio, che serva davvero a far ripartire
l’Italia e non ad accontentare gli umori dei settori più incerti della maggioranza“.

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