Crisi di governo, le comunicazioni di Giuseppe Conte al Senato punto per punto

La crisi arriva in Senato con le comunicazioni di Giuseppe Conte, iniziate pochi minuti fa. 

Forte della maggioranza ottenuta alla Camera ieri, oggi Giuseppe Conte arriva in Senato. Le comunicazioni del Presidente del Consiglio Conte al Senato hanno preso il via pochi minuti fa e seguono la scia di quanto detto ieri alla Camera: progetti, investimenti, riforme, ma soprattutto il Coronavirus e la consapevolezza che il governo avrebbe agito in maniera adeguata, confrontandosi con le parti e praticando il principio di leale collaborazione per perseguire strategie di intervento. La crisi avrebbe insomma rafforzato la coesione tra quelle parti che hanno agito nel comune interesse dell’Italia. “La pandemia è un uragano che ha ridefinito le priorità”, ha detto Conte, seduto accanto ai ministri Franceschini, Speranza, Gierini, Bonafede, Di Maio, Lamorgese, D’Inca’ e Amendola. In Aula presenti anche Matteo Salvini e Matteo Renzi.

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Giuseppe Conte ha aperto il suo discorso per la fiducia richiamato ai 29 punti programmatici presentati all’inizio dell’esperienza di governo. Ha rivendicato una visione e una forte spinta ideale presente in quel progetto. “Ma ora un uragano sta sconvolgendo il nostro destino collettivo. Anche la politica è stata costretta a misurarsi con scienza e tecnica per rispondere a emergenza e crisi economica”, ha detto il Presidente del Consiglio sottolineando che “primi in Occidente, siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, seguiti poi dagli altri Paesi”. Plauso alla maggioranza, a cui il Premier ha riconosciuto l’aver dimostrato una grande sensibilità.

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“Scelte difficilissime”

Di fronte alla pandemia il governo ha dovuto “operare delicatissimi, faticosissimi, bilanciamenti dei principi e dei diritti costituzionali. In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo anche con fatica convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici“, ha detto il Premier Giuseppe Conte. E ancora, sempre sul solco del discorso pronunciato ieri ai Parlamentari: “Abbiamo coltivato un costante e serrato dialogo con tutti i livelli istituzionali, a partire dalle Autorità regionali sino a quelle comunali, nella consapevolezza che solo praticando indefessamente il principio di “leale collaborazione” sarebbe stato possibile perseguire strategie di intervento efficaci, considerato che le competenze in materia di gestione sanitaria sono rimesse primariamente alle Regioni”.

“Next generation ha aperto un nuovo corso”

“Ho già rilevato che il dialogo tra politica e scienza è diventato particolarmente intenso. In realtà, mai come in questo periodo la politica è stata chiamata ad assolvere alla sua più nobile missione, di operare scelte per il bene comune, alcune delle quali di portata oserei dire “tragica“”, ha proseguito il Premier. Il Governo – “primo fra tutti i governi europei” –  avrebbe chiesto all’Unione di rispondere alla crisi in modo radicalmente diverso rispetto al passato e di farsi promotrice di politiche espansive, finanziate da strumenti di debito comune, orientate al raggiungimento di strategie condivise. Poi un cenno al programma Next generation EU, per il raggiungimento del quale l’Italia ha avuto un ruolo propulsivo e decisivo: “Non solo ci consente di disporre di 209 miliardi di euro, ma ha impresso alla politica europea una svolta irreversibile, inaugurando un nuovo corso, suscettibile di mutare profondamente i paradigmi delle politiche economiche e il volto stesso dell’Unione europea”.

Anche in sede di discorso sulla fiducia al Senato, Giuseppe Conte ha fatto cenno ai ristori: “L’Agenzia delle entrate ha erogato più di 3 milioni di bonifici dal decreto Bilancio. Siamo consapevoli che occorrono risorse più cospicue per il dl Ristori e sarà il Parlamento a migliorare il provvedimento”.

“Modifica del sistema elettorale”

Negli anni passati abbiamo vissuto una frantumazione della rappresentanza. Se vogliamo ricomporre questo quadro, non è possibile farlo in una legge elettorale che metta insieme personalità diverse. Mi pare urgente offrire uno strumento che possa offrire una rappresentanza democratica di tutte le forze politiche in campo. In modo tale che tutti possano esprimersi e avere un proprio ruolo. Queste forze politiche, per governare, saranno poi chiamati a stabilire accordi politici chiari, ad offrire una prospettiva solida e feconda a tutti i cittadini”. Quindi: una modifica del sistema elettorale a cui va aggiunta una modifica del sistema istituzionale. Occorre garantire più stabilità all’esecutivo, dice Conte; e ridare al Parlamento un ruolo centrale nella definizione dell’indirizzo politico. Andrebbe inoltre rivisto l’articolo V della parte seconda della Costituzione.

“L’Italia si è mossa in piena coerenza”

Poi, un invito a ripartire insieme e a lavorare in accordo per coordinare efficacemente il rapporto tra i diversi livelli di governo: “L’interesse nazionale è più che mai connesso ad un sistema che valorizzi nel quadro di unità della Repubblica le esigenze delle diverse realtà territoriali, alcune delle quali indubbiamente meritano la nostra attenzione e la nostra cura. Sul piano internazionale, l’Italia si è mossa in piena coerenza, a partire dall’aderenza all’Unione Europea”. Altrettanto coerente, sarà l’azione sul piano Regionale.

“Abbiamo urgenza di fare politica”

Siamo tutti chiamati ad uno sforzo collettivo. Il Governo ha bisogno del più ampio consenso e del miglior appoggio possibile. Servono quindi forze capaci di intendere la consapevolezza del duro periodo che stiamo vivendo; capaci di rispondere al benessere dei cittadini. La politica è un’arte nobile, declinata anche a favore della società. Ma quando la politica si eclissa, le istanze restano ai margini, inascoltate e si traducono in rabbia tali da sfociare in uno scontro violento. Abbiamo urgenza di fare politica in questo contesto di privazioni e sofferenza. Solo la politica può impedire che il malessere della società esploda”. 

“Necessità di una scelta di campo”

C’è bisogno, prosegue Conte, di operare una scelta di campo contro le derive nazionaliste e sovraniste. “C’è già una base solida di dialogo, alimentata da Leu, Pd, M5s, che sta dimostrando la saldezza del suo ancoraggio proprio nelle temperie generate da questa crisi. Vorrei acquisire anche il contributo di formazioni che si collocano storicamente nel solco di tradizioni europeiste: penso ai socialisti, alle forze liberiste. Chiediamo però un appoggio limpido e trasparente che si fondi sull’adesione convinta ad un progetto politico”, prosegue Conte.

“Numeri importanti”

“Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico“, ha concluso Conte. Il discorso  si è concluso tra i fischi e le urla dei senatori, tanto da costringere la Casellati a richiamare più volte all’ordine. Prende parola Casini per il suo intervento.

Ieri sera alla Camera Conte ha incassato la fiducia con 321 voti a favore, più della maggioranza assoluta; 259  i voti contrari e 27 astenuti. Dopo l’intervento di Conte, si terrà un dibattito che impegnerà l’Assemblea di Palazzo Madama fino alle 12.30. Si riprenderà poi alle 13.30 fino alle 16.30. Dopo un’ora di pausa per la sanificazione dell’Aula, Conte replicherà intorno alle 17.30. Seguiranno, per un’ora e mezza, le dichiarazioni di voto. La votazione di fiducia dovrebbe avere inizio intorno alle 19.30 e dovrebbe quindi concludersi intorno alle 20.30.

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