Tassi-furetto e conigli potrebbero aver trasmesso il virus. Oms indaga

Continuano le indagini dell‘OMS per scoprire in che modo si sia potuto sviluppare questo virus. La loro attenzione è adesso rivolta a due specie in vendita sui banchi di Wuhan. Parliamo di tassi-furetto e i conigli, specie portatori di virus. Per esserne certi, però, sono necessarie ulteriori indagini soprattutto sui fornitori degli animali. Alcuni di questi si troverebbero nel Sudest della Cina, luogo in cui sono state trovate tracce di virus molto simile nel pipistrello. Gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stanno cercando di capire quali animali vivi o morti erano in vendita a Wuhan.

Tassi-furetto e conigli

I tassi-furetto, specifica Peter Daszak (zoologo), «spiegherebbero come il virus sia arrivato a Wuhan». Sono state trovate delle carcasse nelle celle frigorifere del mercato e nonostante gli animali siano risultati negativi al test, erano comunque in grado di trasportare il virus. Stesso discorso viene fatto per i conigli. «Si sono mostrati particolarmente suscettibili al Sars-Cov-2» spiega Daszak. E, come i tassi-furetto, anche i conigli erano sui banchi a Wuhan.

Nuove indagini dell’Oms – Meteoweek

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Al momento, ovviamente, non essendoci la certezza che il virus sia passato dall’animale all’uomo, ci troviamo di fronte a delle ipotesi. Le prove a disposizione degli esperti sembrerebbero, però, confermare che si sta seguendo la strada giusta. Per questo motivo l’OMS ha richiesto alle autorità cinesi la possibilità di poter fare dei test sugli allevamenti di visoni. In Europa, la trasmissione pare sia avvenuta dall’animale all’uomo tanto che la Danimarca ha abbattuto milioni e milioni di visoni.

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Quanto detto sino ad ora darebbe ragione a Christian Drosten, virologo, che non molto tempo fa definì «molto probabile» che il virus possa essere stato trasmesso dagli animali negli allevamenti intensivi. «C’è una grande industria di cani procione in Cina, vengono allevati e cacciati per le loro pellicce. Se qualcuno mi desse un centinaio di dollari e il permesso per entrare in Cina, mi concentrerei proprio sugli allevamenti di cani procione» affermò.

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