Letta e Conte, il futuro del patto Pd-M5S, o quel che rimane dei due partiti

Enrico Letta ha sciolto la riserva ed ha preso la guida del Pd. L’avvocato ex premier ha assunto il ruolo di capo politico del Movimento 5 Stelle. I due ex premier hanno un nemico comune ma forse poco altro. Due personalità molto diverse e due partiti molto cambiati dal precedente governo giallorosso.

Il ritorno alla guida del Pd di Letta dopo il “tradimento” di Renzi con il famoso “Enrico, stai sereno”, parte dalla coalizione con i pentastellati. Ma seppur entrambi anti-renziani che vedono nello stratega fiorentino la causa dei loro fallimenti, i due ex premier hanno abbastanza per rinsaldare la coalizione giallorossa? I due partiti dopo la crisi di governo e il crollo del Conte bis, hanno subito vari cambiamenti e hanno perso molti pezzi per la strada.

Come già sottolineato da molti, probabilmente Enrico Letta era l’unico all’interno del Pd capace di dialogare con un esecutivo così miscellaneo che include anche la destra. Letta fu il primo a sinistra a fare un governo con Berlusconi, cosa che i grillini gli hanno sempre recriminato. Ma la questione che ha smosso le correnti di minoranza del Pd è l’alleanza nociva con i grillini. Il Pd si trova in un momento di disorientamento, senza una bussola e con crisi di identità e i terremoti interni che ogni tanto smuovono le acque e fanno crollare pezzi.

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L’alleanza con il Movimento rimane imprescindibile anche per Enrico Letta. Nel frattempo, però, non solo il Pd è diverso da come lo ricordava Letta ma è cambiato anche il M5S, alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi. Dal crollo di Conte i grillini non hanno trovato più pace, tra scissionisti e ribelli, governisti e espulsioni il Movimento ha deciso di rinnovarsi, di nuovo tradendo una parte di elettorato. Ad annunciarlo fu lo stesso ex capo politico Luigi Di Maio declamando il Movimento moderato e liberale, l’opposto delle basi su cui era stato fondato. Questo cambiamento e queste attenzioni hanno minato anche la credibilità e l’indipendenza del Pd, accusato di essere succube del Movimento.

Letta e Conte leader dell’alleanza giallorossa

letta e conte

Ma Letta, come il Pd, sembra non avere scelta per avere un futuro elettorale. Invece, per alcuni sarà proprio questa alleanza a determinarne la fine elettorale del partito democratico. A giocare un ruolo fondamentale, sia per l’elettorato grillino sia per l’alleanza con il Pd è l’entrata in scena di Giuseppe Conte che arriva a fare un tentativo di salvezza ad un movimento in piena crisi.

Letta sembra apprezzare Conte, entrambi si stimano. Letta potrà essere ripulito anche agli occhi dei pentastellati che lo avevano sempre criticato per il suo governo politico con Forza Italia. Tra Letta e Grillo non scorreva buon sangue e buone parole ma nel frattempo c’è stata un’improvvisa coalizione di cui sembra non si può fare più a meno. Da mai con i 5 stelle a alleanza giallorossa fondamentale. Ad avvicinare Letta a Conte sarà stato il sentimento di comune odio nei confronti di Renzi ma tutto ciò non basterà.

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Seppure cambia il comandante la barca resta la stessa. I nomi di Letta e Conte probabilmente non porteranno alcun reale e sostanziale cambiamento soprattutto per quanto riguarda il Pd. Dove alcuni ne vedono le ceneri proprio dove altri vedono la vittoria: nell’alleanza con il Movimento. Infatti, i sondaggi parlano chiaro. Con l’ex premier Conte i grillini riacquisterebbero consensi e questo è più un ostacolo che un vantaggio per i dem. L’impresa non è facile ma i due sembrano partire da basi comuni.

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