Timore di un attacco nucleare, boom di richieste di pillole anti radiazioni

Tra venerdì e sabato scorsi è cresciuta la richiesta a 4mila confezioni al giorno e ora si stima che lunedì le consegne siano arrivate a 30mila 

Pillole iodio-meteoweek.com

Chernobyl ha fatto scoppiare in Belgio un boom di richieste di pillole anti radiazioni allo iodio. In Belgio ci sono sette reattori nucleari che funzionano e tali compresse di ioduro di potassio vengono distribuite gratis dalle farmacie mostrano solo la carta di identità. Ma da giovedì scorso, dall’associazione dei farmacisti del Belgio, è giunta la segnalazione che da quando si sono diffuse news in merito alle lotte nei pressi della centrale ucraina, conosciuta per il drammatico incidente occorso nel 1986, sono state distribuite ben 1500 scatole di queste pillole.

A seguire, il 25 e 26 febbraio, la richiesta delle suddette compresse è salita a 4mila confezioni al giorno e secondo le stime, sembrerebbe che lunedì 28 febbraio le consegne abbiano raggiunto 30mila. Il nuovo exploit di richieste ha portato l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare a chiarire ai consumatori che le pillole di iodio non possono essere prese in modo preventivo né di propria iniziativa, ma solo se indicato dalle autorità competenti. Poi hanno precisato che in questo momento, «l’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso compresse di iodio». 

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In realtà, questa compressa deve essere assunta se lo iodio radioattivo è rilasciato nell’aria, per saturare la ghiandola tiroidea, in modo da prevenire che lo iodio radioattivo sia assorbito e che si sviluppi un tumore alla tiroide.

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L’Agenzia federale del Belgio ha quindi dato ulteriori chiarimenti in merito alla suddetta questione:«Le pastiglie di iodio non offrono protezione contro altre sostanze radioattive dalle quali, in caso di emergenza, è necessario ripararsi. Inoltre l’uso delle compresse è raccomandato solo per le persone in determinate fasce d’età. In caso di fuoriuscita di radiazioni, i minori di 18 anni, in particolare i più piccoli, sono maggiormente a rischio di sviluppare tumori.

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Lo stesso vale per le donne in gravidanza o in allattamento, mentre gli adulti dai 18 ai 40 anni hanno meno probabilità di sviluppare il cancro alla tiroide. Il rischio si abbassa ulteriormente per gli over 40, rendendo l’uso delle compresse controproducente e persino potenzialmente tossico». 

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