Un’estate che non passa: perché il 2022 sarà l’anno più caldo di sempre

I dati Cnr-Lamma dicono che l’anno in corso potrebbe essere da record. Mai registrate temperature simili dal 1800.

Nel frattempo il caldo anomale di questo mese prosegue e potrebbe prolungarsi ancora.

Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia dal 1800. Un dato che non sorprende affatto, considerate le temperature da record fatte registrare dalla colonnina delle temperature in estate. Un’estate che peraltro sembra non finire mai. Dopo l’Ottobrata e l’Ottobrata bis con temperature estive anche al Nord si annuncia anche la “Novembrata”.

Ma adesso sono arrivati anche i dati a sostegno di questa tesi. Dati che mostrano appunto come ad oggi il 2002 sia l’anno più caldo mai registrato dal 1800. Con un aumento delle temperature di quasi un grado centigrado più alto (0.96 °C) rispetto alla media calcolata nel trentennio 1990-2020.

Lo afferma Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma, sulla base dei dati Cnr-Isac. L’aumento maggiore si è avuto nelle temperature massime, incrementate di 1.2 °C, mentre per quel che concerne le temperature minime i dati fino a settembre collocano il 2022 al terzo posto come anno più caldo. Il primo posto spetta, infatti, al 2018 con uno scarto di 0.67°C.

In Europa, invece, a tutto settembre, il 2022 risulta al terzo posto come anno più caldo dal 1800. A livello mondiale scende invece al quinto posto. I dati sembrano dunque suggerire, spiega Gozzini, che l’Italia sembra essere un pò al centro di questo cambiamento climatico“. Motivo per cui si registra una maggiore tropicalizzazione.

Il cambiamento climatico accelera

Un altro tema caldo, in tutti i sensi, è la siccità che già dal 2021 colpisce soprattutto il Nord Italia. Il Centro Sud è risultato decisamente molto piovoso. “I rovesci tra agosto e settembre – sottolinea Gozzini – sono stati dalle 2 alle 3 volte maggiori rispetto alla media“. La pioggia ha interessato in maniera particolare Umbria, Marche e Toscana. In quest’ultima regione sono caduti fino a 100 ml d’acqua in 24 ore. “Una pioggia dannosa – osserva l’esperto –  non utile e non efficace perché dilava il terreno e non rimpingua le falde”.

Interpellato da Fanpage.it, Gozzini spiega che numero come questi confermano la tendenza ad un aumento delle temperature nella nostra Penisola e il fatto che dal 1800 a oggi, se si fa la classifica degli anni più caldi, i primi 20 del 2000 confermano che il cambiamento climatico continua a una velocità che diventa sempre più forte“. Il 2022, prosegue lo scienziato, è stato “molto particolare”, col presentarsi di “vari fenomeni che rappresentano scenari possibili per il nostro futuro”. Tra questi le “temperature elevate, estati molto calde, con punte addirittura superiori in alcuni territori al famoso 2003, siccità, molti incendi”. Infine, conclude Gozzini, ci sono gli “eventi estremi come quelli che si sono verificati nelle Marche e al Sud, con aree flagellate da fenomeni temporaleschi estremi”.

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