Un amico straordinario | l’ennesima prova indimenticabile di Tom Hanks

Per la sua interpretazione nel film Un amico straordinario, Tom Hanks è candidato agli Oscar come miglior attore non protagonista. Il film arriverà nelle sale italiane il prossimo 5 marzo.

Il film è diretto da Marielle Heller, che già due anni fa si era fatta notare con l’ottimo Copia Originale, biopic sulla truffatrice e falsificatrice Lee Israel, candidato a diversi Academy Awards.

Un amico straordinario, dal 5 marzo al cinema

Lloyd Vogel è un giornalista di New York. Un classico e perfetto cittadino americano: sposato e con un figlio appena nato. Nel 1998 gli viene affidato dalla prestigiosa rivista Esquire un articolo riguardante la figura di Fred Rogers, pastore protestante meglio conosciuto come conduttore di un celebre programma televisivo per bambini: Mister Rogers’ Neighborhood. L’uomo, che sta passando un periodo particolarmente difficile a causa della depressione, ancora inseguito dai pensieri del padre che lo ha abbandonato da piccolo, trova in Rogers una personalità di riferimento. Il pastore diventa così pian piano un vero e proprio amico e non solo un interlocutore interessante per un potenziale articolo di giornale.

Quello di Marielle Heller, che dopo Copia Originale, torna ad interessarsi a personaggi atipici, è il racconto di un incontro tra due persone che scoprono di avere qualcosa in comune nonostante una apparente inconciliabilità, ma soprattutto è un film che utilizza in maniera brillante il carisma del suo attore protagonista: Tom Hanks.

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Bontà e morbosità

È grazie a lui se capiamo l’influenza che Rogers esercita su Lloyd Vogel, se comprendiamo il perché il giornalista decida di aprirsi immediatamente con lui. Lo sguardo rassicurante di Hanks, il suo modo di muoversi e di parlare, sono elementi di recitazione che contribuiscono non solo alla creazione di un personaggio, ma addirittura costituiscono una funzione narrativa indispensabile alla comprensione del racconto. 

La bravura di Marielle Heller sta però nel non tratteggiare mai in maniera netta la personalità di Fred Rogers: sempre apparentemente dolce e gentile, ma in grado anche di rivelare una insospettabile morbosità, che il film addirittura cavalca e fa propria. La forza del film sta nel suo andare dritto alla semplicità della faccenda: Rogers è una persona che non ha nulla di speciale, ma è un bravissimo comunicatore che si comporta con gli adulti nella stessa maniera con cui si relaziona con i suoi piccoli spettatori (in questo senso ricorda molto il personaggio di Jim Carrey nella serie tv Kidding).

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Tom Hanks è Fred Rogers

In questo senso la presenza a volte inquietante del personaggio è resa in maniera magistrale da un attore come Tom Hanks, in grado di rimanere costantemente in bilico tra tenerezza e ossessione. Non è nella sua incrollabile fede religiosa o nella sua ostentata bontà d’animo che si cela il segreto del suo successo, ma solo nella sua capacità di esprimersi, di utilizzare parole semplici e concetti elementari per entrare in sintonia con le persone e portarle così al proprio fianco.

Come il Mr. Pickles di Michel Gondry, anche Fred Rogers vive in un mondo fatto di pupazzi e marionette, in cui risuonano sempre giocosi jingle e dove ogni cosa può essere risolta attraverso il gioco e le soluzioni più banali. Adottare questo modo di guardare le cose anche nel mondo reale può rivelarsi disastroso o, in alcuni casi, sorprendente.