Coronavirus, tre Stati in calamità naturale | Trump attiva la guardia nazionale

Massima allerta in tutti gli USA: il timore dopo la corsa alle armi che si è verificata la settimana scorsa è che la tensione possa autoalimentarsi nelle grandi città, soprattutto tra le bande metropolitane.

Donald Trump seguito da Mike Pence e dall’amministratore della FEMA Peter Gaynor lascia la conferenza stampa dopo aver dato lettura dei dati drammatici di ieri (Photo by ERIC BARADAT/AFP via Getty Images)

Massima allerta

New York, California e Washington sono i primi tre stati che hanno chiesto e ottenuto dal presidente della Repubblica Donald Trump il ricorso allo stato di massima allerta che prevede anche l’impiego della Guardia Nazionale sulle strade e l’impiego in determinate condizioni particolarmente critiche anche del coprifuoco.

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Rischi di violenze di piazza

Le code fuori dai negozi di armi che sono state filmate la settimana scorsa sono un motivo di grande preoccupazione per l’amministrazione Trump che da una parte continua sottolineare il diritto di ogni americano di difendere la propria proprietà e i suoi confini, ma dall’altra teme anche una consistente ricorso alla violenza e alla vendetta privata.

Tre ospedali FEMA per quattromila posti

Trump ha anche attivato la sua unità di crisi per la realizzazione di tre Fema Hospitals: la Fema è la protezione civile americana. I lavori sono già cominciati: due strutture saranno realizzate a New Tork e Washintgon con unità da mille posti a testa e in California (San Diego forse e non Los Angeles) per altri duemila letti.

I casino di Las Vegas sprangano gli inbressi (Photo by Ethan Miller/Getty Images)

“Stay home”

La massiccia campagna “stay safe, stay home” proposta da tutti i network americani e che ha coinvolto molte delle dello sport, della musica e del cinema in qualità di testimonial sembra funzionare: negli stati più colpiti la quota di americani che si sono posti in isolamento è di uno a tre. Ma non è ancora abbastanza. Le statistiche ieri hanno parlato di 32mila persone contagiate e 400 morti: ma la carenza di tamponi impedisce non solo di verificare se i sintomi sono davvero quelli della malattia ma anche se le persone decedute sono morte in conseguenza del coronavirus con falle evidenti nella prevenzione dei loro ambienti e delle loro famiglie.

Le carceri

Un altro motivo di preoccupazione sono le prigioni: un’autentica polveriera con troppa gente e tantissime tensioni soprattutto tra le bande rivali. Trump starebbe pensando anche a una sanatoria per scarcerare i detenuti più vecchi e quelli non violenti ma la proposta non piace all’opinione pubblica.

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(Photo by ERIC BARADAT/AFP via Getty Images)

Trump: “Non so dire quando finirà”

I dati economici, nonostante i frequenti e consistenti interventi della Federal Reserve parlano di un’economia già in recessione e molto impaurita. Per la prima volta ieri Trump ha ammesso di non avere chiaro un quadro dei tempi e dei modi della soluzione del problema: “Non sono in grado di dirvelo – ha ammesso – ma stiamo facendo il possibile per fare in modo che accada quanto prima possibile”.

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