Flight | analisi di uno dei migliori ruoli cinematografici di Denzel Washington

Flight, film del 2012 di Robert Zemeckis interpretato da Denzel Washington, è disponibile da qualche giorno sulla piattaforma streaming Netflix. Washington interpreta il pilota di linea Whip Whitaker che, dopo una notte di bagordi, si trova ad affrontare un volo tra Orlando e Atlanta che si trasformerà in un incubo e lo costringerà a prendere delle decisioni difficili per salvare i suoi passeggeri.

Non c’è dubbio che il pilota con il vizio dell’alcol Whip Whitaker sia uno dei migliori personaggi mai interpretati da Denzel Washington (candidato per il ruolo agli Oscar come miglior attore protagonista) e una figura in grado di riassumere molto del cinema di Robert Zemeckis, che nel 2012 tornava alla regia di un film in live-action dopo tre cartoni animati (gli ultimi suoi film con attori in carne ed ossa risalivano addirittura a dodici anni prima, quando uscirono Cast Away e Le verità nascoste).

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Flight | il personaggio di Denzel Washington

Capiamo fin dai primi minuti del film, durante tutta la parte antecedente il volo, che quello che sarà “l’eroe” della situazione non ha le caratteristiche tipiche del pilota coraggioso e dedito al lavoro. Zemeckis ce lo introduce come un uomo rovinato, donnaiolo, cocainomane e alcolista: un personaggio poco convenzionale e molto scorretto che solo successivamente si dimostrerà l’unico in grado di evitare un disastro totale. L’obiettivo del regista sarà chiaro solo alla fine: raccontare un uomo incapace di porsi dei limiti, che vive tra un eccesso e il successivo, libero di comportarsi come crede senza essere mai punito, ma solo per mostrare alla fine quanto tutto questo sia in realtà sbagliato e condannabile. Flight cerca quindi di convincere il pubblico che aveva torto. Il fatto che vizi immorali possano essere accompagnati da grandi virtù non è una giustificazione per la trasgressione, invece esiste sempre una responsabilità per i propri comportamenti irresponsabili e il vero eroe è quello che sceglie di accettarla e farsene carico.

Caduta libera

Zemeckis decide quindi di rovesciare il ruolo del proprio protagonista in un percorso che da eroe senza macchia lo riduce in conclusione alla semplicità di un uomo qualunque, con i propri evidenti difetti e con la consapevolezza della propria fallibilità. Ma la parabola non è solo individuale. Il leader di colore (il film risale alla Presidenza Obama) di un aereo in caduta libera, eroico ma anche colpevole, incarna il tempo problematico degli Stati Uniti, di chi ha vissuto gli ultimi quindici anni come un padrone del mondo al di sopra delle proprie possibilità. Perché la normalizzazione del personaggio e la sua ricollocazione nello scorrere ordinato del tempo, fuori dalla frenesia di una spirale che accelera la caduta, serve uno scopo moralistico, ma è anche il mezzo attraverso cui il personaggio ritrova ciò che di sé aveva perso.

La gestione del tempo

Ancora una volta il cinema di Zemeckis riflette sulla gestione del tempo, sulla possibilità di imporre ad esso un ritmo compatibile con il proprio benessere. Il comandante è chiamato ad agire in un tempo brevissimo, costretto a non sprecare neanche un secondo che potrebbe rivelarsi quello fatale. Ma è proprio da questa sottrazione che emergerà la necessità di rallentare. Il film è adesso disponibile su Netflix.

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