Coronavirus: cinese infetta dal virus migliora | scoperta la cura: ecco cosa succede

La notizia è stata resa nota dal ministero della Salute thailandese. Una donna cinese infetta dal virus ha visto migliorare le sue condizioni grazie ad un mixer di medicinali anti virali.

Occorre tenere ancora i piedi ben piantati per terra, ma le notizie che arrivano dalla Thailandia fanno sperare il mondo intero. Una donna cinese infetta dal nuovo coronavirus ha mostrato un notevole miglioramento dopo aver ricevuto un trattamento a base di antivirali usati per curare l’influenza e l’Hiv. Lo ha reso noto il ministero della Salute thailandese.

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La paziente di 71 anni è risultata negativa al virus 48 ore dopo che i medici thailandesi le avevano somministrato la combinazione, ha affermato il dottor Kriengsak Attipornwanich durante un incontro al ministero. “Il risultato di laboratorio del positivo sul coronavirus è diventato negativo in 48 ore” – ha confermato Kriengsak – “Il miglioramento è stato evidente già 12 ore dopo il trattamento“.

I medici hanno combinato il farmaco antinfluenzale oseltamivir con lopinavir e ritonavir, gli antivirali usati per curare l’Hiv, ha dichiarato Kriengsak. Il ministero – ha aggiunto – è in attesa di risultati di ricerca per dimostrare a tutti gli esiti. La Thailandia ha finora rilevato 19 casi confermati e si ritiene e si tratta del secondo numero più alto di casi al di fuori della Cina, con il Giappone che registra 20. Finora, otto pazienti in Thailandia si sono ripresi e sono tornati a casa, mentre 11 rimangono in ospedale.

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Intanto ci sono stati i primi rientri di europei da Wuhan, città da dove è partito il Coronavirus. Quattro cittadini serbi e quattro croati sono stati evacuati a bordo di un aereo francese, ora si trovano in un campo militare a Marsiglia dove rimmarranno per due settimane, in quarantena. Lo hanno riferito i ministeri di Belgrado e Zagabria. Nessuno dei rimpatriati presenta sintomi da virus. Due cittadini serbi hanno deciso di restare a Wuhan.

Solo oggi l’equipe del Campus bio-medico di Roma ha mostrato le varie fasi della diffusione del Coronavirus, che al momento sta creando tanto allarmismo ma ha anche visto la nostra nazione già ben preparata. Viene mostrata la spike glicoprotenia, una proteina di membrana che viene esposta all’esterno. Quando questa incontra i recettori sulla nostra membrana, ne viene a contatto e fa il suo ingresso nella cellula e fa partire il contagio. Sono questi i punti sui quali porre maggiore attenzione e che differiscono rispetto alla Sars che si è diffusa quasi venti anni fa. Tutte queste informazioni derivano dallo studio del genoma virale, come ha fatto capire Massimo Ciccozzi, epidemiologo virale del Campus Bio-medico di Roma. “Il genoma virale è il vero libretto di istruzioni del materiale genetico del virus. Abbiamo preso questo genoma e abbiamo cercato di identificarlo, di capirlo. Di capire come lui si muoveva e cosa lui facesse“. Poi viene mostrato il Coronavirus isolato dai pipistrelli in alcuni “rami” che finicono nel 2019-nCoV isolato nell’uomo. E in questo modo si è scatenata l’epidemia. “Meno il virus si propaga e meno muta. Meno muta e probabilmente meno diventerà letale. Le uniche strategie possibili sono contenimento e quarantena, lo sta facendo la Cina dall’inizio e lo consiglia la Oms“. “Ci vorrà almeno un anno prima di trovare un vaccino” – aveva poi concluso.

Oggi intanto sono partiti gli aerei militari che riporteranno in Italia i connazionali che si trovano ancora in Cina. Sospiro di sollievo, dunque, per le famiglie italiane costrette a restare separate dai loro cari in visita o per lavoro a Wuhan o in altre città vicine. Lunedì 3 febbraio iniziano i rimpatri. Un ponte aereo riporterà a casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti e farà rientrare gli italiani che vogliono lasciare la Cina. Questa sera i 67 concittadini dovrebbero partire dall’aeroporto cittadino e arrivare domani mattina alle 8.15 all’aeroporto militare di Pratica di Mare, a Roma, prima di essere trasferiti alla Città militare della Cecchignola per due settimane di quarantena. Pochi italiani, meno di una decina, hanno deciso di restare in città.

Se le notizie dalla Thailandia troveranno conforto tra gli esperti che stanno lavorando sul Coronavirus, viene da pensare che forse aveva ragione il Commissario straordinario della Protezione civile Angelo Borrelli quando invitava gli italiani a “non farsi prendere dal panico”. “Al momento non riteniamo necessario applicare misure che portino a rimodulazioni di Schengen – aveva detto – perché la situazione nel nostro Paese, anche grazie al lavoro iniziato da tempo dal Ministero della Salute, non desta particolare preoccupazione. E’ una situazione che richiede attenzione ma senza panico”, ha aggiunto Borrelli, escludendo quindi una chiusura delle frontiere. Viene sospesa, invece, la concessione di visti in Cina per l’Italia. “In questo momento l’importante è riuscire a contenere il contagio del coronavirus ed evitare al massimo di alimentare panico e allarmismo – lo ha detto Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Turismo del Mibact. Giovedì saranno convocati al Mibact i rappresentanti delle varie categorie del settore turistico per fare il punto sulla situazione e capire come affrontare questa fase di emergenza, in particolare sul fronte dei flussi in arrivo che stanno risentendo delle restrizioni sui voli”. “E’ stata sospesa la concessione di visti in Cina per l’Italia da parte delle agenzie autorizzate. Restano solo quelli concessi dalle nostre strutture consolari per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza. La chiusura del traffico aereo da e per la Cina rientra in questa politica di contenimento. E’ normale che ci sia preoccupazione tra i cittadini ma è bene non cedere spazio alla paura e all’allarmismo” – ha concluso Bonaccorsi.

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