Buffagni attacca Fontana e la Lega: “Gestione superficiale in Lombardia”

Il viceministro allo Sviluppo Economico si scaglia contro Salvini e il governatore lombardo. “Qualcuno continua a speculare sulla vita delle persone, è inopportuno in questo momento”, dichiara Buffagni.

buffagni

La situazione del Coronavirus in Lombardia continua a essere tutt’altro che agevole. E anche se l’ondata di nuovi casi e di gente che necessita un ricovero in ospedale è calata, ora montano le polemiche. Il governatore Attilio Fontana è nell’occhio del ciclone, sia per la gestione degli ospedali (come quello appena inaugurato in Fiera a Milano) che per il disastro delle Rsa. Stefano Buffagni, sottosegretario allo Sviluppo Economico, rompe il silenzio e con una diretta su Facebook si scaglia contro la Lega. Non solo contro Fontana, ma anche contro Matteo Salvini che ha richiesto il rinvio delle indagini solo dopo la fine dell’epidemia.

Sono molto arrabbiato – esordisce Buffagni – . Qualcuno continua a speculare sulla vita delle persone, credo che questo sia inopportuno in questo momento così delicato per il Paese e per gli italiani. Noi siamo al lavoro, stiamo dando il massimo, sicuramente avremo fatto degli errori ma stiamo facendoci guidare dal senso di responsabilità e dall’esigenza di dover tutelare le vite dei nostri concittadini. Vogliamo fare il massimo per ripartire il prima possibile, garantendo però la sicurezza e la salute a tutti“.

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Il governatore Fontana resta nell’occhio del ciclone – meteoweek.com

Buffagni, da buon lombardo, piange la scomparsa di migliaia di conterranei. E al tempo stesso attacca chi, come Fontana, ha gestito a suo dire in maniera pessima tutta la situazione: “Ci tengo molto al mio territorio, in cui sono morti più del 50% del nostro Paese. Più del 10% dei morti totali al mondo con Coronavirus è in Lombardia. Sicuramente qualcuno ha sbagliato e la magistratura deve fare il suo corso. Salvini, che auspica che la magistratura aspetti che muoiono tutti prima di indagare, manifesta la superficialità e forse il disinteresse nei confronti delle vite umane. Cerco sempre di evitare le polemiche come ha indicato il presidente Mattarella, ma qui parliamo di persone“.

Questo non è un gioco – prosegue Buffagni – . Questa cosa fa male perchè vedere che c’è gente che parla di riapertura senza serietà e senza sapere cosa fare, dimostra solo voglia di speculare. Noi stiamo lavorando per riaprire, lo sta facendo il presidente Conte con la sua task force, il contributo lo abbiamo richiesto a chiunque“. E a proposito di ripartenza, il viceministro si rivolge alle regioni e ai loro governatori: “Qualsiasi regione ci dia una mano perchè l’Italia deve ripartire unita. Ma nessuno deve speculare sulla vita delle persone, cerchiamo sempre di evitare le polemiche ma a un certo punto dobbiamo riportare qualcuno con i piedi per terra“.

Anche Matteo Salvini non viene risparmiato dall’ira di Buffagni – meteoweek.com

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Poi Stefano Buffagni torna all’attacco della regione Lombardia. E per far capire che il suo non è un attacco strumentale contro la Lega, fa l’esempio positivo del Veneto guidato da un altro leghista, Luca Zaia: “Il tanto decantato modello della Lombardia ha fallito su tante cose. Il Veneto è governato anch’esso dalla Lega, ha avuto meno morti e la gestione delle dinamiche sul territorio ha agevolato la situazione. In Lombardia un pronto soccorso è stato chiuso e poi riaperto, diventando di fatto un centro di contagio. Si è fatto uno show per aprire un ospedale (quello in Fiera a Milano, ndr), ma prima di aprirlo bisognava garantire tutto. Siamo stati attaccati per le mascherine, ma qualcuno ha detto che quelle fornite in Lombardia sembravano quasi dei pannolini“.

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E poi c’è il riferimento alla situazione delle case di riposo, flaggellate da centinaia di morti causate in parte dalle decisioni della giunta regionale. Buffagni sottolinea proprio le responsabilità di Fontana anche in questo senso: “Nelle Rsa c’è stata una carneficina. Qualcuno ha gestito la situazione con superficialità, ma anzichè comprendere come limitare i danni c’è chi invita ad attendere la fine dell’emergenza per far partire le indagini. E c’è chi va in televisione ogni due secondi, dicendo che è pronto a fare il sindaco di Milano mentre fa l’assesore alla salute in Lombardia, proprio mentre c’è l’emergenza. Questo modo di spettacolarizzare la morte mi dà fastidio“.

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