Ucraina, Zelensky: “Mosca ha trasformato il Donbass in un inferno”

Il Donbass è completamente distrutto, ha detto il leader ucraino. Che avvisa: la fase finale della guerra sarà la più feroce.

Altro contatto telefonico – attraverso la “linea rossa”  – tra i vertici militari statunitensi e quelli russi dopo quello della scorsa settimana.

I russi hanno trasformato il Donbass in un “inferno”. A dirlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, avvertendo che non siamo di fronte a “un’esagerazione”. Il capo di stato ucraino si è riferito al “brutale e assolutamente inutile bombardamento di Severodonetsk“, “i bombardamenti di altre città, gli attacchi aerei e missilistici dell’esercito russo: tutto questo non è solo ostilità durante la guerra”.

Zelensky ha menzionato poi “la regione di Chernihiv, in particolare il terribile attacco a Desna”, “gli attacchi continui nella regione di Odessa, nelle città dell’Ucraina centrale, il Donbass è completamente distrutto“. “Tutto ciò non ha e non può avere alcuna spiegazione militare per la Russia”, ha ribadito Zelensky che parla di “un tentativo deliberato e criminale di uccidere il maggior numero possibile di ucraini. Distruggere quante più case, strutture sociali e imprese possibili”.

Il leader ucraino, rivolgendosi ad alcuni studenti ucraini, ha poi avvertito: “La fase finale è la più difficile e la più sanguinosa. Non possiamo permetterci di dire che la guerra sia finita”.

Cinque civili uccisi e sei feriti in Donetsk

Pavlo Kyrylenko, governatore dell’oblast di Donetsk – Meteoweek

Cinque morti e sei feriti. È il bilancio dei civili ucraini vittime dell’esercito russo, ieri, nel Donetsk. A tracciarlo, su Facebook, il governatore Pavlo Kyrylenko. Stando a Kyrylenko, ci sono stati due morti a Bakhmut, uno a Krasnohorivka, uno ad Avdiivka e uno a Khretyshche. Attualmente, ha aggiunto, non è possibile conoscere il numero preciso delle vittime degli attacchi russi a Mariupol e Volnovakha.

Nuovi colloqui telefonici tra vertici militari americani e russi

Dopo la telefonata della scorsa settimana tra il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ieri c’è stato un altro colloquio telefonico tra i capi militari di Usa e Russia. Il capo di Stato maggiore delle forze armate russe, Valery Gerasimov, e l’omologo americano, Mark Milley hanno parlato di “questioni di reciproco interesse, compresa la situazione in Ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Il confronto, spiega, è stato “su iniziativa della parte americana”.

Il Pentagono ha confermato la telefonata. Aggiungendo che i due generali “hanno discusso diverse questioni di sicurezza che destano preoccupazione e hanno concordato di mantenere aperte le linee di comunicazione”. “Secondo la prassi”, ha evidenziato il portavoce dello stato maggiore americano, “i dettagli specifici della conversazione rimarranno privati”.

Usa e Russia hanno istituito una ‘linea rossa’ – per evitare errori di calcolo e una possibile escalation del conflitto – con l’inizio della guerra in Ucraina il 24 febbraio. La linea rossa consente la comunicazione diretta tra Pentagono e Cremlino. Non era stata usata fino allo scorso 13 maggio col colloquio tra Austin e Shoigu.

Congresso Usa approva altri 40 mld di dollari di aiuti a Kiev

Il contatto tra russi è americani arriva, ad ogni modo, mentre gli Stati Uniti intensificano gli aiuti militari all’Ucraina. Proprio ieri il Congresso americano ha stanziato un nuovo pacchetto da 40 miliardi di dollari. Il presidente Joe Biden dovrebbe promulgare il provvedimento rapidamente, mentre Zelensky parla di “un contributo significativo al ripristino della pace e della sicurezza in Ucraina, in Europa e nel mondo”.

Con la Svezia e la Finlandia l’Alleanza sarà più forte“, ha detto Biden. L’inquilino della Casa Bianca è andato per una missione in Corea del Sud e in Giappone. Potrebbe anche avere un colloquio col presidente cinese Xi Jinping. Lo scopo del viaggio è rafforzare la leadership americana in Asia.

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